Per il futuro del calcio, per la nuova generazione del pallone, serve un freno agli ingaggi stellari. È un monito e un appello allo stesso tempo quello che Pelè rivolge alla Fifa, cogliendo l'occasione del suo viaggio in Nigeria per promuovere la candidatura di Rio de Janeiro per le Olimpiadi del 2016.
«TUTTA UN'ALTRA COSA...» «Ai miei tempi era tutta un'altra cosa - ha detto il campionissimo - noi non avevamo grandi sponsor dietro: adesso invece ci sono grandi aziende che sostengono il calcio. Ma dal mio punto di vista e da quello della Fifa gli stipendi dei giocatori devono essere controllati». Il presidente della federazione internazionale, Joseph Blatter, ha parlato in questi ultimi tempi della preoccupazione dell'Europa del calcio dei trasferimenti milionari che stanno animando il mercato, ma d'altra parte ha anche salutato con favore il passaggio multimilionario di Cristiano Ronaldo dal Manchester al Real, come la dimostrazione che il gioco del calcio ancora tiene in termini di popolarità.
SENZA FUTURO Pelè ha però avvertito che questi continui passaggi di denaro rischiano di rovinare le future generazioni del calcio. «Si prende un giocatore oggi, va al Manchester, al Real, al Milan o in un altro club e bacia la nuova maglia - continua il fuoriclasse brasiliano - il giorno dopo va in un altra squadra e bacia la casacca. Questa è una cosa su cui porre l'attenzione per il bene dei giovani».
OLIMPIADI IN BRASILE Pelè è impegnato nella promozione di Rio per i Giochi del 2016 (candidate anche Chicago, Tokyo e Madrid), la cui sede verrà scelta il 2 ottobre a Copenaghen. «Ci sono state diverse Olimpiadi negli Usa, in Europa, ma mai nel Sudamerica - ha detto Pelè - tutti sanno che il Brasile è pronto per le Olimpiadi».
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