Pena di morte: 5.700 esecuzioni

Esecuzioni capitali in calo, ma ancora consistenti. Almeno 5.727 nel 2008 in  26 Paesi. Ma il bilancio potrebbe essere più pesante, visto che in alcuni Stati sulle esecuzioni c'è il segreto di Stato

Pena di morte: 5.700 esecuzioni

Roma - La "morte di Stato" è ancora molto diffusa. E i numeri del 2008 lo affermano con forza: sono state eseguite in 26 paesi almeno 5.727 esecuzioni capitali, sul podio della black list ci sono Cina, Iran e Arabia Saudita. Le cifre si leggono nel rapporto annuale di Nessuno Tocchi Caino, presentato oggi a Roma dove si afferma, oltretutto, che il bilancio potrebbe anche essere più pesante, perché in alcuni paesi (Cina, Vietnam, Bielorussia e Mongolia) "le esecuzioni sono protette dal segreto di Stato".

250 casi dall'inizio dell'anno Resta allarmante, dunque, nonostante la mobilitazione internazionale e le tante campagne abolizioniste, il numero di volte in cui il boia è entrato in azione. Il bilancio delle esecuzioni capitali, conta già, nei primi 6 mesi di quest’anno, più di 250 casi. E tra i Paesi non mancano quelli conseiderati democratici: il triste primato rimane quello degli Stati Uniti (37 esecuzioni nel 2008) seguito dal Giappone (15 giustiziati lo scorso anno cui si aggiungono 7 impiccagioni nel 2009, tre proprio ieri). In Europa, la Bielorussia, che ha mandato a morte 4 persone anche nel 2008, continua ad essere l’unica eccezione di un continente che altrimenti "sarebbe totalmente libero dalla pena di morte".

Esecuzioni in calo rispetto al 2007 Il Rapporto mostra comunque "una evoluzione positiva verso l’abolizione della pena di morte". Non solo per il calo, seppur limitato, dei giustiziati dello scorso anno rispetto al 2007 (quando furono almeno 5.851 le condanne a morte eseguite). Ma anche per l’abbandono della pratica della pena di morte da parte di tre nuovi stati solo dall’inizio di quest’anno: Togo, New Mexico e il Burundi. È proprio a Gail Chasey, parlamentare del New Mexico, ex equo con il governatore dello stato Bill Richardson, è andato il premio "L’abolizionista dell’anno 2009" come riconoscimento alla personalità che più di ogni altra si è impegnata sul fronte della moratoria delle esecuzioni capitali e dell’abolizione della pena di morte.

Il New Mexico si è aggiudicato il premio dopo aver abolito la pena di morte il 18 marzo di quest’anno, divenendo così il secondo stato Usa in oltre 40 anni a farlo, dopo il New Jersey che l’aveva abolita nel dicembre 2007.

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