«Aboliremo i privilegi», promette il premier Mario Monti. «Aboliremo i vitalizi dei parlamentari», promette il presidente Fini. Dov’è la novità? Le promesse sono le solite, anche se adesso nell’Anno Primo dell’Era Sobria bisogna crederci per forza. Chi non ci crede è un nemico della patria, un attentatore dell’euro, forse anche un agente al servizio dello spread. Siccome vogliamo evitare ogni sospetto che rompa l’illusione dell’Italia coesa e tecnicamente fiduciosa, c’iscriviamo anche noi d’ufficio alla pia setta dei credenti. Del resto si sa, i miracoli esistono come testimonia il biglietto secondo Enrico Letta. Figuriamoci se rischiamo l’accusa di blasfemia.
Però, ecco, siccome la vera fede si nutre di dubbi, ci permettiamo di rivolgere agli apostoli della Sobrietà alcune domande che ci aiuteranno nell’opera ardua di convertire anche gli ultimi scettici.
1) Il presidente della Camera Fini che ora vuole l’abolizione dei vitalizi dei parlamentari dev’essere lo stesso presidente della Camera Fini che a inizio agosto ha impedito la discussione in aula della mozione sull’abolizione dei vitalizi dei parlamentari. Perché quello che meno di quattro mesi fa non poteva essere messo all’ordine del giorno, ora diventa per lui all’improvviso una priorità?
2) Sempre a inizio agosto la Camera ha varato una riduzione delle spese che suona a beffa degli italiani: appena lo 0,71 per cento. Perché il presidente Fini, così sensibile ai costi della politica, quando ha avuto la possibilità davvero di tagliarli si è fermato allo zero virgola per cento? Glielo ha imposto qualcuno? E lui nel frattempo soffriva in silenzio? E perché in poche settimane è cambiato tutto?
3) Il premier Monti che chiede di abolire i privilegi dev’essere lo stesso che, come senatore a vita, ha appena avuto uno stipendio mensile di 25mila euro al mese. Perché come beau geste, non comincia a rinunciare a quel vitalizio?
4) Ogni mattina veniamo informati dagli organi ufficiali della Sobrietà di quanto lo stile di vita del nuovo governo tecnico sia parsimonioso: usano auto blu italiane, rifiutano il lusso, dormano su letti di paglia e quando vanno alla buvette del Parlamento si guardano attorno stupiti chiedendosi l’un l’altro «ma davvero si può prendere da mangiare?». Ora non vorremmo rompere l’incantesimo di questi Alici nel Paese delle meraviglie, ma Monti potrebbe farci sapere perché, in tutta questa parsimonia, il ministro Piero Giarda per andare a giurare ha usato, da Trento a Roma, l’elicottero dei vigili del fuoco pagato con i soldi della Provincia? I tagli ai privilegi non sarebbero più credibili se avesse preso un volo di linea, come tutti?
5) Perché il presidente Fini quando parla di «abolire i vitalizi dei parlamentari» fa riferimento solo ai parlamentari della prossima legislatura? Lo sa che la riforma farebbe sentire i primi effetti nel 2018? E che riguarderebbe solo i nuovi eletti nel 2013? Perché vengono salvati tutti gli attuali parlamentari? In fondo quando si fa una riforma delle pensioni si applica a tutti i lavoratori, mica solo a quelli che inizieranno a lavorare da domani... Perché non vale la regola che viene applicata al resto degli italiani?
6) Se il vitalizio è sbagliato perché non lo si abolisce anche per i 2.330 parlamentari pensionati che già lo incassano ogni mese (costo: 219 milioni di euro l’anno)? Perché dobbiamo continuare a pagare 8.836 euro al mese a Pecoraro Scanio che ha 52 anni? Perché dobbiamo continuare a pagare 3.108 euro al mese all’onorevole che è stato in Parlamento un solo giorno? Perché il 26 novembre cominceremo a pagare la pensione da parlamentare anche a Cicciolina?
7) Anche la Conferenza delle Regioni, rapita dal fervore della Sobrietà, ha annunciato l’abolizione dei vitalizi per i consiglieri regionali. Ottimo. Ma davvero sono sicuri di riuscirci, visto che tutto deve passare per provvedimenti delle singole Regioni? E perché hanno chiarito subito che i provvedimenti riguarderanno solo i consiglieri delle future legislature? Perché i consiglieri in carica non verranno toccati? E perché non verranno toccati nemmeno i 3.183 che già regolarmente incassano il vitalizio?
8) Quelle di cui abbiamo parlato fin qui sono misure per lo più simboliche. Il grande risparmio per le casse pubbliche si farà attraverso l’abolizione delle Province e il dimezzamento dei parlamentari. Il premier Monti è sicuro di riuscire a far approvare questi provvedimenti dalla maggioranza composita che lo sostiene? E come? Perché i partiti che a inizio luglio hanno votato contro l’abolizione delle Province, ora dovrebbero cambiare idea? Com’è possibile che la legge di riforma costituzionale che si è già arenata nelle commissioni riprenda slancio per essere approvata in pochi mesi?
Per l’amor della Sobrietà, noi abbiamo una fiducia sconfinata nel professor taumaturgo Mario Monti e nelle sue capacità miracolistiche. Aspettiamo di vedere la sua bacchetta magica, che sarà sicuramente di plastica, poco costosa, un po’ grigia ma molto efficiente. Però abbiamo l’impressione che più che abolire i privilegi, la casta stia cercando di metterseli al sicuro.
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