Il Pentagono: nessun massacro a Ishaqi

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

Nessun massacro, i militari Usa hanno seguito le procedure standard e non hanno commesso alcun abuso. È questa la risposta-lampo data ieri dal Pentagono alle voci di una nuova inchiesta su un probabile secondo massacro di civili in Irak. Una notizia lanciata dall’emittente inglese Bbc, che aveva annunciato di essere in possesso di un video accusatore sull’episodio avvenuto lo scorso 15 marzo ad Ishaqi, una cittadina irachena a nord di Bagdad. Nel video si vedono 11 cadaveri, fra cui quelli di 5 bambini e 4 donne. A suo tempo il comando militare americano aveva riferito che i civili erano rimasti vittime del crollo di una casa provocato da una battaglia fra gli insorti e i marine. La polizia irachena ha invece dichiarato alla Bbc che le truppe Usa avevano preso d'assalto l'abitazione e sparato agli occupanti. In un secondo tempo, per coprire il misfatto, avevano messo candelotti di dinamite per far crollare l’edificio.
Bush aveva detto ieri di essere «turbato». «Le nostre truppe - ha sostenuto - sono addestrate alla massima considerazione dei valori morali ed etici. Con ogni evidenza è successo un incidente. Faremo un'indagine completa». E l’indagine, ha annunciato in serata il Pentagono, è stata già conclusa, prosciogliendo completamente i soldati americani. Le nuove accuse contro i marine erano arrivate nello stesso giorno in cui il governo iracheno aveva aperto una sua inchiesta sul massacro di Haditha dello scorso 19 novembre. In quell'occasione i marine, sconvolti dalla morte di un compagno, avrebbero ucciso per rappresaglia 24 civili fra cui donne, bambini e un vecchio invalido. Il Washington Post scrive che l’inchiesta sarà molto accurata e che, forse, saranno riesumati i corpi delle vittime della strage.
Il primo ministro iracheno Nouri El Maliki ha definito ieri la sparatoria di Haditha «un crimine orribile». Non era mai successo prima che il capo del governo iracheno usasse parole così dure nei confronti degli americani. «Questo fenomeno - ha detto Maliki - sta diventando troppo frequente. Gli errori stanno diventando quotidiani. Non dico che siano intenzionali, ma c'è un limite a quello che possiamo accettare».
Giovedì il generale William Caldwell aveva annunciato che in Irak l'esercito americano sta «indagando» su altri tre o quattro incidenti in cui sono coinvolti marines e civili iracheni. È attesa per le prossime ore l'incriminazione di otto marine (detenuti a Camp Pendelton in California) accusati di avere ucciso lo scorso aprile a Bagdad un uomo.
Da oggi in Irak i 150mila soldati americani inizieranno un corso di etica. Il comando vuole accertarsi che tutti conoscano i valori fondamentali alla base del comportamento delle forze armate in guerra. «È importante - ha dichiarato il generale Peter Chiarelli - riflettere sui valori morali che ci distinguono dai nostri nemici».


Ieri intanto, con un messaggio audio su internet di quattro ore ritenuto attendibile dagli esperti della Cia, il terrorista giordano Abu Musab al Zarkawi ha incitato i sunniti a «boicottare il nuovo governo iracheno e a condurre una lotta senza quartiere contro gli sciiti».

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