Percussioni insolite di Bennink e Dani

Una strana coppia si esibisce questa sera alle 21.30 all'Orto Botanico di via Valvassori Peroni. Si tratta dei batteristi Han Bennink e Roberto Dani: un duo basato sulla percussione non è davvero frequente. E l'avvenimento è reso ancora più ghiotto dalle caratteristiche dei due protagonisti. Bennink, olandese, è un musicista ipercinetico malgrado i suoi 59 anni. Sullo strumento è in continua agitazione, inventa fantasie di ogni tipo e spesso abbandona il sellino per cercare attrezzi di varia foggia - utilizzando nello stesso tempo le bacchette o le spazzole che si porta appresso durante la «trasferta» - dai quali ricava suoni del tutto insoliti. Fra gli oggetti preferiti si citano bastoni, sedie, tavoli e talvolta perfino (ma con delicatezza) la testa o le spalle di qualche spettatore. Vederlo è uno spettacolo nello spettacolo. Bennink è anche pittore e disegnatore quotato che traduce il proprio dinamismo nelle immagini. Una data indelebile nella sua carriera è la partecipazione, insieme con il pianista Misha Mengelberg, all'ultimo concerto importante di Eric Dolphy pochi giorni prima che il pluristrumentista morisse di diabete a Berlino il 29 giugno 1964 a 36 anni.

Roberto Dani, vicentino, classe 1969, collaboratore fra gli altri di Giorgio Gaslini, Stefano Battaglia e Roberto Bonati, è l'opposto di Bennink: pacato, riflessivo, raffinato, talora quasi melodico, sottolinea lo svolgersi della musica quasi mimandolo con il corpo e con il volto.

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