Il cinema, "Puppe a pera", gli anni bui e il coma. Così cambiò la vita di Francesco Nuti

Un anno fa se ne andava Francesco Nuti. Il popolare attore e regista toscano è stato uno dei protagonisti indiscussi del cinema italiano degli anni '80 e '90. La sua carriera si interruppe a seguito di un grave incidente domestico avvenuto nel 2006.

Francesco Nuti in "Caruso Pascosky" (1988)
Francesco Nuti in "Caruso Pascosky" (1988)
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Un anno senza Francesco Nuti. Un anno senza uno dei maggiori interpreti del cinema italiano degli anni '80 e '90, che attraverso le sue interpretazioni e le sue pellicole ha saputo lasciare un segno indelebile nella storia della cinematografia nazionale. Il Toscano, come era soprannominato nell'ambiente, ha costruito la sua carriera passo dopo passo partendo dal cabaret - con la fortunata esperienza dei Giancattivi (con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci) - per poi arrivare alla recitazione e infine alla regia. Pellicole come "Ad ovest di Paperino" e "Io, Chiara e lo Scuro" (che gli valse un David di Donatello e un Nastro d'argento) gli hanno aperto la strada per poter dare libero sfogo al suo estro dietro e davanti la macchina da presa, portando sul grande schermo film iconici come "Casablanca, Casablanca", "Tutta colpa del paradiso", "Caruso Pascoski (di padre polacco)". La fama e il successo non hanno risparmiato, però, Francesco Nuti dalla depressione e dalle dipendenze, che lo hanno portato a quel tragico giorno del 3 settembre 2006, in cui la sua vita è cambiata per sempre.

Francesco Nuti, Sarà per te e l'amore per la musica

In molti non sanno che oltre al cinema e alla recitazione, Francesco Nuti aveva una grande passione anche per la musica. All'inizio degli anni '80, quando la sua strada si separò da quella dei Giancattivi, Nuti incise due brani che divennero parte della colonna sonora del film del suo esordio cinematografico, "Madonna che silenzio c'è stasera". Il disco singolo conteneva due canzoni, "Madonna che silenzio c'è stasera" e "Puppe a pera", brano ironico e dissacrante che divenne una sorta di suo cavallo di battaglia. Nel 1985 Nuti scrisse insieme al fratello Giovanni un testo in inglese "Lovelorn man", che venne poi inserito per volontà dello stesso attore nel film "Tutta colpa del paradiso".

Nel 1988 Francesco Nuti decise addirittura di partecipare al Festival di Sanremo, che quell'anno era condotto da Miguel Bosè e Gabriella Carlucci. Sul palco del teatro Ariston l'attore toscano portò "Sarà per te", un brano intimo e romantico che sorprese il pubblico e la critica. Nuti arrivò dodicesimo e la sua canzone venne scelta da Mina per farne una cover, che venne anche incisa un anno dopo e inserita nell'album della cantante Uiallalla. La musica è stata una parte integrante della vita dell'attore e regista toscano e nel 1992 collaborò addirittura con Mietta con il brano "Lasciamoci respirare", scritto per loro da Biagio Antonacci.

Gli anni bui: l'alcol, l'intervista con Cruciani e l'incidente

Dietro l'ironia, l'accento fiorentino e il grande talento, Francesco Nuti ha nascosto una parte più intima di sè. Un lato più buio, che lo ha trascinato in una depressione, dalla quale non è più riuscito a uscire. Con l'arrivo del nuovo millennio e gli scarsi successi di film come "Io amo Andrea" e "Caruso, zero in condotta", l'attore e regista toscano finì nel vortice della depressione, vittima di sè stesso e dell'alcol, tanto da pensare di compiere addirittura un gesto estremo. Dopo avere recitato nel film per la tv "Concorso di colpa", Nuti sparì dalla scena pubblica. Il 12 maggio 2006 accettò di essere intervistato da Giuseppe Cruciani su Radio24, ma l'attore era fuori di sè a causa dell'alcol. "Arrivò al microfono in quelle condizioni, con quella voce così impastata. Se l'avessi saputo, non lo avrei sottoposto a quella specie di tortura di un'ora", raccontò anni dopo Cruciani. Quattro mesi dopo Francesco Nuti fu vittima del drammatico incidente, che gli cambiò la vita.

Il 3 settembre 2006, mentre era nella sua abitazione di Roma, cadde dalle scale battendo violentemente la testa. A causa di un vasto ematoma cranico, l'attore fiorentino entrò in coma e venne sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa. Nuti rimase in stato vegetativo per un mese e mezzo e quando si risvegliò, a fine novembre, i medici capirono che l'ematoma aveva avuto gravi conseguenze neurologiche oltre che motorie.

L'attore e regista toscano trascorse i successivi tre anni in un centro di riabilitazione in Versilia, ma le sue condizioni di salute non gli hanno mai permesso di tornare a condurre una vita normale e soprattutto di tornare a recitare. Morì il 12 giugno 2023 all'età di 68 anni dopo una lunga malattia.

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