È arrivata una sentenza sulla querelle che dal 2018 anima le discussioni tra Luigi Mario Favoloso e Selvaggia Lucarelli. Tutto nacque quando l'influencer si trovava all'interno della casa del Grande fratello come concorrente e, una notte, mostrò una t-shirt con la scritta "Selvaggia suca". Le immagini non vennero mandate in onda, perché in quel momento la diretta dalla Casa non era attiva, ma la giornalista procedette comunque con la querela nei confronti dell'influencer e oggi per lei è arrivata la prima vittoria.
"Aveva esibito una maglietta con una frase sessista rivolta a me nella casa del Grande fratello. Il processo è durato 5 anni ma alla fine oggi Luigi Favoloso è stato condannato in sede penale con risarcimento danni da quantificare in sede civile. Il gentiluomo aveva provato a sfangarsela affermando che quella 'Selvaggia' non ero io, ma è stato smentito dai testimoni", ha scritto la giornalista sul suo profilo Twitter, dandone comunicazione. Come ha specificato Favoloso, la sentenza di oggi non è definitiva e l'influencer ha voluto fornire la sua versione dei fatti: "Mi trovo costretto a smentire quanto affermato da Selvaggia Lucarelli nel suo ultimo tweet, oggi non c’è stata nessuna condanna definitiva e soprattutto questo processo non si è svolto nel tribunale penale ordinario (in quello ho vinto due anni fa) ma presso il giudice di pace. È stata chiesta dal Pm una multa di pochi euro, farò appello, non per la cifra, ma per l’ingiustizia del fatto in sé".
Quella maglietta costò al concorrente la squalifica dal gioco durante la diretta successiva. A rivelare che quella maglietta, scritta con il rossetto rosso su sfondo bianco, era destinata proprio a Lucarelli era stato Simone Coccia Colaiuta, anche lui concorrente del Grande fratello, durante una conversazione con gli altri concorrenti. Le acredini tra Favoloso e Lucarelli, però, partono da lontano, da ben prima di quell'edizione del Grande Fratello.
Tra i due erano giù volati "coltelli", in senso metaforico, durante la crociata portata avanti dalla giornalista contro la pagina social "Sesso, droga e pastorizia", che all'inizio degli anni Duemiladieci era nota per essere una delle più scorrette del web, al limite (e talvolta ben oltre) il politicamente scorretto e il sessismo. Tra loro erano volate minacce di querele ma anche diffide, da parte della giornalista contro l'influencer.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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