Meghan Markle entra in politica? I 5 indizi che portano alla Casa Bianca

Meghan Markle chiede a due senatrici repubblicane di votare per il congedo parentale retribuito, violando il protocollo e presentandosi come “la duchessa di Sussex”

Meghan Markle entra in politica? I 5 indizi che portano alla Casa Bianca

La stampa ne è convinta: Meghan Markle starebbe preparando il suo ingresso in politica. Non ci sarebbe spazio per l’improvvisazione, ogni minimo dettaglio, ogni dichiarazione, ogni progetto umanitario sarebbero stati studiati con pazienza, passo dopo passo, dalla Megxit in poi. Perfino le indiscrezioni sul supporto dell'ex pr di Michelle Obama e sulla possibile riapertura del blog “The Tig” potrebbe essere dei tasselli nella costruzione della reputazione politica della duchessa di Sussex.

La Pr di Michelle Obama

La Archewell Foundation, creata da Harry e Meghan nel 2020, avrebbe effettuato un bonifico da più di 100mila dollari sul conto della società di pubbliche relazioni gestita dalla ex addetta stampa di Michelle Obama, Katie McCormick Lelyveld. Sulla nota di pagamento leggiamo una frase piuttosto vaga: “Supporto strategico nelle pubbliche relazioni a impatto sociale”. Tanto è bastato per far supporre ai tabloid di mezzo mondo che la duchessa di Sussex voglia lanciarsi in politica con uno scopo molto ambizioso: diventare presidente degli Stati Uniti. Per la verità questa indiscrezione, rilanciata dal Sun, non è nuova, ma la presenza dell’ex Pr sembrerebbe delinearne i contorni in modo un po’ più netto e concreto. Russell Myers, royal editor del Mirror, ha dichiarato in proposito: “[Il pagamento all’ex addetta stampa della Obama] dà alcune indicazioni sulle potenziali ambizioni politiche di Meghan. Alcuni hanno detto che ciò è del tutto ridicolo, ma io non ci scommetterei”.

Quattro indizi

Secondo il Mirror l'assunzione della McCormick Lelyveld sarebbe solo l’ultimo indizio in ordine cronologico della scalata di Meghan Markle verso la Casa Bianca. Ce ne sarebbero altri tre da non sottovalutare: nel settembre 2021 i duchi di Sussex hanno intrapreso una battaglia per l’equità dei vaccini. Al Global Citizen Live dichiararono: “La distribuzione dei vaccini è una questione che riguarda i diritti umani” e nell’ottobre successivo inviarono una lettera al G20 in cui lamentarono il fatto che “dei circa 7 miliardi di dosi di vaccino solo il 3% ha raggiunto le persone che vivono nei Paesi a basso reddito”. Nel novembre 2021 la moglie di Harry avrebbe telefonato alle senatrici repubblicane Susan Collins (Stato del Maine) e Shelley Moore Capito (Stato della Virginia occidentale) per spingerle a votare in favore del congedo parentale retribuito. Si sarebbe presentata come "Meghan, la duchessa di Sussex”. Un gesto giudicato inopportuno, inaccettabile, una vera e propria ingerenza politica sia dagli Stati Uniti, sia dal Regno Unito. Negli anni trascorsi a corte Meghan ha privilegiato l’impegno umanitario nei confronti dei diritti delle donne e supportato le iniziative legate al benessere mentale.

Meghan presidente degli Stati Uniti?

I progetti benefici patrocinati da Harry e Meghan, seppur lodevoli, non bastano per garantirsi un accesso nei palazzi del potere. Attualmente la duchessa non potrebbe neanche sperare di diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti: non ha credibilità politica, non ha una carriera alle spalle in questo ambito, non godrebbe di particolare supporto negli ambienti che potrebbero aiutarla ad aprirsi un varco e anche la sua popolarità starebbe vacillando, almeno stando ai sondaggi più recenti. Naturalmente le cose possono mutare, ma di solito non si tratta di cambiamenti repentini: il ruolo di presidente degli Stati Uniti va costruito dai potenziali candidati molto tempo prima di arrivare alle elezioni. Servirebbero delle attitudini e delle capacità che in parte sono innate, in parte si sviluppano gradualmente. Meghan potrebbe averle, ma per ora nessuno l’ha mai vista “all’opera”, per esempio, in un dibattito politico o in una campagna elettorale o alle prese con decisioni politiche. Inoltre nessuno sa cosa pensi davvero la duchessa, se abbia in mente di intraprendere questa strada o se tutta la storia sia solo un pettegolezzo. Nel 2020 una fonte disse a Vanity Fair: “Non si può negare che [Meghan] sia interessata…ai temi politici, ma non nutre alcuna ambizione di una carriera politica”.

Il ritorno di “The Tig”?

Le voci su una possibile carriera in politica di Meghan vanno di pari passo con i rumors, sempre più insistenti, che danno per certa la riapertura del blog “The Tig” (titolo derivato dal nome del vino preferito di Meghan, il Tignanello). La duchessa iniziò questo progetto editoriale nel 2014, riversandovi tutta la sua passione per i viaggi, il cibo, la moda, le novità beauty e l’attualità. Dovette, però, rinunciarvi dopo il suo arrivo nella royal family, nel 2017. Tuttavia pare non abbia mai davvero accantonato il sogno di tornare a scrivere e far rivivere questo blog. Secondo le fonti il momento sarebbe finalmente arrivato. A offrirle il pretesto per riaprire “The Tig” sarebbe stato, suo malgrado, Harry. Il memoir “Spare” avrebbe contribuito al deterioramento della reputazione dei Sussex. Di conseguenza, ha spiegato un insider, “Meghan [vuole] prendere le distanze dal marito, almeno dal punto di vista professionale, per ricostruire la sua immagine”.

Come Gwyneth Paltrow

La duchessa di Sussex avrebbe già depositato i diritti del suo blog. Il New York Post sarebbe riuscito a visionare il documento della US Patent and Trademark Office in cui Meghan avrebbe spiegato quali saranno i temi principali della nuova versione del suo blog: “Cibo, cucina, ricette, viaggi, relazioni, moda stile, arredamento, lifestyle, arte, cultura, design, consapevolezza, salute, benessere”. Le passioni che Meghan Markle coltiva da una vita. Le ultime ipotesi sostengono anche che la duchessa potrebbe ispirarsi al chiacchierato blog di Gwyneth Paltrow, “Goop”, online dal 2008, per rilanciare il suo “The Tig”.

Un blog politico?

Per ora non ci sono conferme di una riapertura ufficiale del blog, ma comunque viene spontanea una domanda: uno spazio virtuale aiuterebbe l’eventuale carriera politica della moglie di Harry, o sarebbe una mossa sbagliata, contraddittoria? Dipende. Se la duchessa farà il suo ingresso in politica un blog su temi sociali, umanitari e, naturalmente, politici potrebbe essere un buon “biglietto da visita”. Uno spazio dedicato anche al lifestyle potrebbe non essere una cattiva idea, ma c’è il rischio che confonda le idee dei potenziali elettori. Andrebbe studiato molto bene e dovrebbe sostenere l’immagine che Meghan vuole dare di sé (forse, in tal senso, sarebbe utile considerare l’evoluzione della figura di Michelle Obama). Comunque è fondamentale che il blog sia originale, che abbia uno stile riconoscibile e una linea editoriale ben progettata. La scelta dei temi influenza inevitabilmente sia la costruzione del blog, sia il modo di porsi e il target di riferimento e viceversa. Ma alla base di tutto ci devono essere le idee.

La duchessa deve avere qualcosa da dire che vada oltre la royal family, ben oltre le recriminazioni dal sapore politicamente corretto, che le permetta di distinguersi e di mostrarci al mondo intero chi è Meghan Markle.

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