La mossa della Corona su Kate: cosa hanno deciso

Kensington Palace ha condiviso una scelta ben precisa della principessa del Galles, studiata per puntare i riflettori sul suo lavoro

La mossa della Corona su Kate: cosa hanno deciso

Kate Middleton è ormai tornata al lavoro dopo un anno durissimo, che l’ha vista combattere contro il cancro. La malattia è “in remissione”, ha dichiarato la principessa lo scorso 15 gennaio, ma la strada verso la guarigione è ancora lunga. Le fonti sostengono che le incertezze degli ultimi mesi abbiano cambiato Kate, rendendola una persona ancora più attenta all’essenziale e ancora più riflessiva. Forse proprio ripensando alla sua vita e ponderando il senso del suo ruolo ufficiale la futura Regina avrebbe fatto una scelta molto importante, che in queste ultime ore ha acceso il dibattito.

La scelta di Kate

Kate Middleton, ha riportato il Sunday Times, avrebbe deciso di non rendere più pubblici i dettagli dei suoi outfit. Una scelta presa, pare, insieme allo staff di Kensington Palace per esortare le persone e i media a concentrarsi sulle sue attività benefiche. Una fonte ha spiegato: “C’è la sensazione che [il lavoro pubblico] della principessa non riguardi affatto ciò che indossa. [Catherine] vuole che l’attenzione si concentri sui temi importanti, le persone e le cause che sta mettendo in luce. Ci sarà sempre apprezzamento, da parte del pubblico, nei confronti di ciò che la principessa indossa e questo lei lo comprende. Ma c’è bisogno di dire sempre, ufficialmente, cosa mette? No. Lo stile c’è, ma è una questione di sostanza”.

La decisione di Kate sta facendo discutere non poco. Da un lato è comprensibile che la principessa voglia dare un significato molto più profondo ai suoi doveri. Forse, però, questo cambio di rotta parte da una premessa sbagliata, ponendo la moda e la filantropia su due binari paralleli e, per questo, destinati a non incontrarsi mai. Su due fronti opposti, insomma. Ma chi dice che uno debba per forza escludere l’altro?

Il dibattito

La moda non è solo frivolezza. Dietro ci sono numeri che incidono sull’economia mondiale e dei singoli Paesi. Nel caso di Kate, poi, tutto ciò assume un valore unico. Non a caso si parla di “effetto Kate”. Ciò che la principessa indossa diventa spesso di tendenza, decretando il successo delle maison. I dettagli condivisi dal Palazzo sui suoi outfit, dunque, non sono chiacchiere superficiali.

In merito alla scelta della principessa Antonia Valentin-Jacob, proprietaria del marchio Lacorine (Kate ha indossato un cappello del brand a Sandringham, a Natale del 2017), ha puntualizzato sul Daily Mail: “Sarà molto, molto triste, specialmente per le aziende come la nostra, perché noi lavoriamo con artigiani locali in Perù e non possiamo fare marketing o pubblicità, perché è troppo costoso. Indossando il nostro cappello Kate ci ha resi famosi, portandoci al livello successivo in tutto il mondo”.

Il Daily Mail ci ricorda anche che “l’effetto Kate” ha fatto “aumentare la spesa pubblica di un miliardo di sterline l’anno successivo al matrimonio [con William], nel 2011”. Il biografo reale Andrew Lownie ha dichiarato al tabloid: “Sembra strano, perché lei è diventata un’icona fashion e finora quella copertura [mediatica] non ha distratto dal suo lavoro con le charity. Sicuro che non c’è spazio per entrambi?”.

Di diverso parere è la biografa reale Ingrid Seward, che ha fatto un paragone con Lady Diana, rivelando: “[L’attenzione sugli abiti] faceva diventare matta Diana. Lei voleva fare qualcosa che considerava davvero importante e tutti parlavano della lunghezza del suo vestito o di chi lo aveva realizzato”. Frasi sorprendenti, visto che Diana è stata un’icona leggendaria della moda. In ogni caso è difficile che i media smettano improvvisamente di commentare gli outfit di Kate, anche perché non è raro che la royal family “comunichi” dei messaggi attraverso gli abiti (in questo la regina Elisabetta era una vera professionista).

Le possibili ragioni della scelta

Sembra che la decisione di Kate sia arrivata dopo alcune critiche agli abiti e agli accessori sfoggiati durante gli ultimi eventi pubblici. Nel Giorno della Memoria, lo scorso 27 gennaio, Kate ha partecipato con William alle commemorazioni in onore delle vittime del nazismo indossando una borsa Chanel da circa 4mila sterline, ha riportato Hello.

Alcuni però, hanno fatto notare che la celebre Coco Chanel avrebbe avuto dei legami con i nazisti. La questione è dibattuta ancora oggi. Comunque ormai la maison appartiene ai fratelli Wertheimer, di origine ebraica. Lo scorso 30 gennaio, ricorda Vanity Fair, la principessa si è recata in Galles da sola. Una delle tappe del viaggio è stata la visita all’azienda di maglieria Corgi Hosiery, che può anche fregiarsi del Royal Warrant dal 1989 (onorificenza conferita dalla Corona ai marchi fornitori della Casa reale).

Solo che Kate si è presentata con un abito Zara (già indossato nel 2020 e nel 2021). Questo fatto avrebbe indispettito alcuni, visto che Corgi Hosiery è un brand che si occupa di produzioni artigianali, contrariamente a Zara.

Se davvero il cambiamento di Kate ha a che fare anche con queste critiche, c’è una riflessione da fare: in un’epoca molto polemica come quella in cui viviamo, in cui nascono dei casi persino dalle minuzie, vale davvero la pena fare scelte così nette sulla base dell’umore dei social media? Non sarebbe meglio andare avanti per la propria strada, visto che finora ha funzionato benissimo?

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