L'odio social è difficile da arginare soprattutto se si è un personaggio pubblico. Lo sta vivendo sulla sua pelle Disperatamente mamma, la blogger che qualche settimana fa è finita al centro di una brutta polemica social per avere mentito su alcuni aspetti della sua vita, sui quali ha basato il suo successo in rete.
Dopo le rivelazioni fatte dall'ex compagno Paolo Paone sulla paternità di Chris, il secondogenito dell'influencer, Disperatamente mamma è stata travolta dalle critiche e è stata accusata di non essere stata trasparente con coloro che la seguivano da anni. Ma le accuse si sono ben presto trasformate in odio e addirittura in minacce.
L'odio social
A confessarlo è stata lei stessa nell'ultimo post condiviso sulle sue pagine Facebook e Instagram, dove ha parlato dell'odio social che l'ha travolta. Julia Elle, questo l'altro nome con cui i follower la conoscono, ha definito il fenomeno "ingombrante, spietato, diffuso" e ha fatto riferimento a chi riversa l'astio sugli altri per "non sprofondare nell'abisso della propria esistenza". Unico strumento degli odiatori per "non guardarsi dentro, perché a volte guardarsi dentro non si può".
Disperatamente mamma ha detto di non volere giudicare chi la odia, ma di essere stanca di ricevere messaggi e commenti terribili: "Sono stanca di leggere di persone che insinuano che mio padre è ancora vivo, che scrivono ai miei amici di lasciarmi da sola, alle persone con cui lavoro di smettere di collaborare con la mia azienda, a mio marito di lasciarmi. Di leggere di persone che scrivono che sperano che io muoia, che soffra, che mi ammazzi".
"Sono stanca di combattere"
I suoi affetti, i suoi figli, il marito Riccardo, gli amici e i colleghi hanno fatto quadrato attorno a lei nelle ultime difficili settimane, ma questo non l'ha messa al riparo dall'ondata di odio scatenatasi. Lei si dice forte (mentre altri, più fragili, finiscono "per ammazzarsi davvero") ma non è più disposta a accettare tutto quello che le sta piovendo addosso: "Per questo io ho scelto di parlarne e dire basta. Io ho sbagliato, ho mentito, credevo di proteggere i miei figli pubblicamente dalla loro storia inventandone una più semplice, quando avrei dovuto tacere. Mi dispiace, vi chiedo scusa, ho sbagliato, se tornassi indietro direi 'dei padri dei miei figli non parlerò mai'. Ma questo non vale la condanna mediatica che è stata creata ad arte per strumentalizzarmi e distruggermi".
Julia si è detta stanca di dovere lottare contro l'odio del web in silenzio.
Meglio parlarne per condividere un altro spaccato di vita: "Sono umana e ho bisogno del vostro affetto per affrontare tutto quello che sta accadendo nella mia vita. Ho bisogno di sapere che non sono sola". Un appello al quale in molte hanno risposto facendole sentire affetto e appoggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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