Petizione popolare: tornino le preferenze, via le liste bloccate

da Milano

Una petizione popolare per avere «un Parlamento di cittadini» e per essere «liberi di partecipare e liberi di preferire». Al documento ha voluto apporre la prima firma Francesco Cossiga, ex presidente della Repubblica, seguito poi da una sessantina di esponenti della politica, dell’economia e dell’informazione fra i quali Giulio Andreotti, Marco Follini, il deputato azzurro Maurizio Lupi, l’ex segretario della Cisl Savino Pezzotta, Raffaello Vignali, presidente della Compagnia delle opere, e Maurizio Belpietro, direttore del Giornale.
L’obbiettivo della petizione, per la quale ieri è cominciata in molte città italiane la raccolta delle firme, è spingere le Camere a dar vita a un nuovo sistema elettorale che riduca la distanza fra gli elettori e i parlamentari. I promotori non entrano nel merito del dibattito ma esprimono le loro richieste in modo esplicito. Se le Camere approvassero una legge elettorale basata su un meccanismo proporzionale i firmatari della petizione vorrebbero il ritorno delle preferenze; se invece il sistema di scrutinio scelto fosse maggioritario la richiesta è che venisse fissata a 500 la soglia minima per le firme a sostegno di una candidatura. «Vogliamo assumerci la responsabilità della “res publica” anche nel momento del voto - si legge nel testo della petizione -. Vogliamo una classe politica che sia espressione del popolo, prima che delle segreterie di partito.

Vogliamo vivere in una democrazia reale, in cui il popolo sceglie i suoi rappresentanti». Chiunque vorrà sottoscrivere la petizione lo potrà fare sul sito Internet www.unparlamentodicittadini.net oppure ai banchetti che verranno allestiti in tutta Italia.

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