New York - Si infiamma il prezzo del petrolio Brent le cui quotazioni hanno superato i 120 dollari al barile. Si tratta della quotazione più alta dall’estate del 2008 per il greggio europeo, da quando cioè partì la crisi economica dettata dal crack della Lehman Brothers.
L'inarrestabile corsa del petrolio Neanche lo scoppio della crisi nordafricana e in particolare la guerra civile in Libia avevano spinto così in alto le quotazione del Brent che pure era arrivato a febbraio a sfiorare la soglia dei 120 dollari al barile. Resta più bassa, invece, la quotazione del Wti sul mercato di New York dove si registrano prezzi intorno ai 108 dollari al barile, ma in rafforzamento sui massimi rispetto agli ultimi 30 mesi. A infiammare il mercato sono arrivate anche le dichiarazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad che proprio oggi ha affermato che il prezzo del greggio potrebbe arrivare sui 150 dollari al barile a causa delle circostanze politiche che influiscono sulle quotazioni più dell’andamento del mercato.
Le quotazioni dell’oro nero riflettono anche l’indebolimento del dollaro rispetto all’euro che vola ai massimi degli ultimi cinque mesi: la divisa europea ha infatti sfiorato la soglia dell’1,43 rallentando solo nel finale delle contrattazioni a 1,4235- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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