Pechino - Primo oro con record del mondo per Michael Phelps. L'americano ha conquistato il titolo olimpico nei 400 misti con il tempo di 4'03"84 migliorando il suo 4'05"25 stabilito ai Trials americani lo scorso giugno. Quarto posto per Alessio Boggiatto con il tempo di 4'12"16, quinto Luca Marin con il tempo di 4'12"47. La medaglia d'argento dei 400 misti è stato conquistato dall'ungherese Laszlo Cseh che ha stabilito anche il nuovo record del mondo in 4'06"16, migliorando il suo 4'07"96 del 14 giugno a Canet, in Francia. Terzo posto e medaglia di bronzo per l'altro americano Ryan Lochte con il tempo di 4'08"09.
Marin: mi rifarò ai Giochi di Londra "Preferisco essere arrivato quinto che quarto a 2 centesimi. Ma c'é ancora Londra e spero di rifarmi lì". Luca Marin non fa salti di gioia, ma si accontenta del quinto posto nella finale olimpica dei 400 misti: l' azzurro, dopo una annata nera, ha ribadito che "l' obiettivo era arrivare in finale". Marin ha sottolineato che l' inversione dell' orario delle finali, spostate al mattino, non sembra favorire gli italiani. Quanto alla gara di Phelps, Marin scherza: "Io neanche l'ho visto".
E Michael piange... Il disco dell'inno si inceppa, ma la bandiera a stelle e strisce sventola e con Mr President a fare il tifo in tribuna, anche Michael Phelps piange. Un'immagine inedita, una cartolina pechinese che passerà alla storia del nuoto forse più del primo oro di questa Olimpiade, con record del mondo, del gigante della piscina americano: ed è difficile pensare che le lacrime a stento trattenute sul podio siano da attribuire al fatto che ai 400 misti Phelps ha detto addio proprio qui. "Questa finale può essere la mia ultima in questa specialità - ha detto lo statunitense - e sono contento di aver chiuso con il primato". Il primo tassello, nella rincorsa alle otto meraviglie d'oro da confezionare nella vasca cinese per cancellare un record che regge da troppo tempo, quello dei 7 titoli olimpici di Mark Spitz, è arrivato: il 4'03"84 nei quattro stili ha lasciato il 'Cubo d'Acquà senza fiato. Una finale stellare a tre, in cui a Phelps, dopo la sua partenza a razzo, ha tenuto un po' testa l'ungherese Laszlo Cseh, argento con record europeo (4'06"16), e il connazionale Ryan Lochte, che ha chiuso con 4"25 di ritardo. Ma il boato è tutto per il campione Usa, che alza le braccia al cielo, guarda gli spalti a cercare il consenso di mamma Debbie ("ma non la trovavo" racconta). E a incrociare lo sguardo di George Bush: "Ho guardato in alto e ho visto il Presidente che salutava e sventolava la bandierina americana. E' stata un'emozione troppo forte. Sono veramente su di giri dopo questa gara" dice il nuotatore. Lui c'é, ormai da cinque anni, e la scena internazionale del nuoto resta la sua. Difficile per tutti eguagliare, ma anche solo avvicinare un uomo che in piscina ha vinto 8 ori olimpici e due bronzi, ma anche 17 titoli mondiali e stabilito 24 record. E a Pechino è solo all'inizio. Ma il Water Cube ha applaudito anche una donna che a 41 anni, una 'mamy' per il ragazzone dei miracoli, vince l'argento con la staffetta 4X100 sl. Si chiama Dara Torres, ha i muscoli affilati come una lama, e si è tenuta per mano, prima di lanciarsi nell'ultima frazione, con le colleghe di nazionali più giovani di venti anni. Davanti c'é l'Olanda, tornata super dopo il primato mondiale messo a segno in casa agli europei di Eindhoven qualche mese fa: la quaterna orange ha sfiorato di nuovo il mondiale, chiudendo in 3'33"76. Sul podio, ma sul gradino più umile, l'Australia di Lebbie Trickett. Pechino consacra definitivamente il sudcoreano Park Taehwan: il ragazzino che aveva spiazzato tutti vincendo il mondiale a Melbourne, si è preso anche l'alloro olimpico dei 400 sl con primato asiatico (3'41"86), davanti al cinese Zhang Li e all'americano Larsen Jensen. Il nuovo che avanza ha spazzato via Grant Hackett, solo sesto alle spalle del tunisino Oussama Mellouli, tornata a nuotare dopo una squalifica di 18 mesi per doping. Sul sorriso più bello della giornata Phelps deve cedere a Stephanie Rice: l'australiana, fisico da modella, non ha risentito della rottura sentimentale con il connazionale Eeamon Sullivan. Nei 400 misti è oro da record, con un 4'29"45 che cancella la rivale sulla distanza, l'americana Katie Hoff finita terza alle spalle dell'atleta dello Zimbabwe, Kirsty Coventry. Alla nuotatrice-modella aussie va anche la palma dell'eleganza.
A piangere ci ha pensato Phelps: occhi lucidi, labbra serrate e quella mano sul petto mentre le note dell'inno yankee saltavano dispettosamente. Ma lui non si è scomposto, ha guardato l'America seduta sugli spalti, e non ha retto all'orgoglio tutto made in Usa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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