Più Irpef e Ici per recuperare 350 milioni

Palazzo Marino potrebbe quadruplicare l’addizionale Irpef. Un salto dallo 0,2% di quest’anno (anche se il prelievo verrà effettuato il prossimo) allo 0,8 nel 2012. E ragiona sull’aumento dell’Ici per le seconde case sfitte

Più Irpef e Ici per recuperare 350 milioni

Palazzo Marino potrebbe quadruplicare l’addizionale Irpef. Un salto dallo 0,2% di quest’anno (anche se il prelievo verrà effettuato il prossimo) allo 0,8 nel 2012. E ragiona sull’aumento dell’Ici per le seconde case sfitte. Ma anche sul recupero dell’evasione fiscale, la privatizzazione di MilanoSport e Milano Ristorazione - entro il prossimo 30 aprile deve trovare un socio privato a cui affidare impianti sportivi e mense o lanciare una nuova gara di affidamento dei servizi - un piano di tagli e risparmi della macchina comunale. L’assessore al Bilancio Bruno Tabacci ha fatto i conti dell’effetto-manovra su Milano. Meno 350 milioni di euro per il 2012, saliranno a 369 nel 2013. Un totale di 1,3 miliardi nel quadriennio 2011-2014. Grido d’allarme ieri nel consiglio straordinario convocato per discutere degli effetti della Finanziaria sugli enti locali, in aula i rappresentanti di 28 comuni. In rappresentanza dell’Anci è arrivato il vicepresidente e sindaco Pd di Padova Zanonato. Il presidente Attilio Fontana ha disertato dopo l’«allineatevi» lanciato dalla Lega ai propri amministratori, e a inizio seduta il presidente del consiglio milanese Basilio Rizzo ha criticato, «si apre un caso politico».
L’operazione di recupero fondi a Milano scatta già oggi. La giunta voterà una delibera di spanding review per fissare interventi e obiettivi che permetteranno alle casse comunali di recuperare 450 milioni di euro tra «minori spese e maggiori entrate» anticipa Tabacci. «Anche ammesso che riuscissimo a far quadrare le cose con vendita di Serravalle e quotazione di Sea - ha proseguito - l’anno prossimo non ci saranno più i 170 milioni della prima e i 160 della seconda, sono entrate straordinarie». Servono altre azioni. Ma «partiremo dal taglio delle spese e andremo a ricostruire da zero i capitoli del bilancio». Un piano sulla carta ma che servirà a «la nostra capacità di tenere i conti a posto». A chi? Al governo, che di fronte a una manovra comunale rigorosa dovrebbe dichiarare Milano «virtuosa per decreto». Ieri c’è stato un incontro a Roma per verificare la fattibilità. Presentando «un piano di rientro in conto capitale e corrente incontrovertibile», il Comune avrà la deroga al Patto di stabilità sulle opere necessarie per Expo: «Potremmo mantenere gli impegni presi». Come i 27-28 milioni quantificati come partecipazione del Comune nella società Arexpo, la newco creata dalla Regione per l’acquisto delle aree.
Il capogruppo Pdl Carlo Masseroli dice «basta con i piagnistei» e chiede di dare il via libera «a una riforma dei Comuni basata sul liberismo municipale». Più diretti il Pdl Riccardo De Corato e il leghista Matteo Salvini: «Pisapia e Tabacci cercano di scaricare sul governo una stangata come quella su Irpef e Atm, la seduta sulla manovra è un alibi».

Il sindaco ha scritto ai cittadini una lettera (distribuita ieri anche a chi si è recato all’Anagrafe e l’ha trovata chiusa per protesta) spiegando che il Comune «a causa della manovra del Governo, rischia di non essere più in grado di dare i servizi. Non è la protesta della Casta ma di chi lavora seriamente».

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