Da Pinocchio a poliziotto

Ciak, dieci minuti in un interno. Tanto dura «Circus» il corto-noir diretto da Davide Viazzi, che firma soggetto e sceneggiatura, e rimette in pista Andrea Balestri, quel talento naturale del «Pinocchio» di Comencini. Storia del delitto d'una donna fra i tendoni d'un circo prestigioso: dal crimine il plot psicologico che s'avvita e implode. Un paio di stanze d'un palazzo chiavarese fanno da set al duello verbale tra il nevrotico e complessato commissario Carlo Giordani (Roberto Santi), «una sorta di tenente Colombo malsano», ad un passo dalla pensione e una riga di problemi, e il presunto colpevole (ItaloVago), anziano e maldestro inserviente del circo.
Atmosfere noir da gialli americani anni '50 e telefilm tedeschi «dell'insolito» anni '70. Tutto in una notte per uno psicodramma denso, con soluzione e finale aperto che sarà pronto a febbraio. Nel ruolo di vice commissario Tea Gilda Ferrara (numerose apparizioni in fiction come «Un posto al sole» e «Cento vetrine»), e nei panni del poliziotto Andrea Balestri. Riconosci gli occhi e quell'irruenza che lo calza nel ruolo. Viazzi (30 anni, autodidatta ed importante esperienza al Centro Chiavarese di Formazione Spettacolo) lo chiama, con lui ha già girato nel 2003 il corto «Il sogno ha ucciso il domani». C'era da rimodellargli addosso un personaggio nuovo: «Per il mio poliziotto avevo bisogno di qualcuno che avesse fatto altro - spiega Viazzi - Ho pensato a lui e l'ho trasformato». Balestri ride, da Pinocchio sono passati quasi quarant'anni, ma col cinema non è andata via liscia. Oggi vive a Pisa e fa l'autista di camion della nettezza urbana. Sul grande schermo ci finisce nel 2002 con un piccola parte in «Faccia di Picasso». La voglia di riprovarci, «per capire se allora è stata solo fortuna. Adesso è diverso, devo recitare». Ultimo ritocco per il ciak: «Ho un sito, www.leavventuredipinocchio.

it, e con Stefano Garavelli e Angelo Zumbo, ho appena terminato Io, il Pinocchio di Comencini, prefazione di Cristina Comencini, edizioni Sasso Scritto. C'è il prima e il dopo del film, gli aneddoti, i luoghi, i trucchi e i reperti. Un anno di ricerche in cui Stefano è riuscito a riagguantare i ricordi persi».

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