
La Commissione europea ha adottato la proposta di modifica al regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni, introducendo una maggiore flessibilità per i costruttori nel rispetto dei target di riduzione delle emissioni. Il provvedimento, come anticipato dalla presidente Ursula von der Leyen, consente di calcolare la conformità ai limiti su una media triennale (2025-2027), anziché annualmente, per evitare di penalizzare le case automobilistiche con multe immediate.
La soglia di riferimento resta fissata a 93,6 grammi di CO2 per chilometro per l'intera flotta, valore che rappresenta un abbassamento di oltre 20 grammi rispetto al periodo 2020-2024. Tuttavia, con il nuovo meccanismo, i produttori potranno compensare eventuali sforamenti annuali nei due anni successivi, evitando così sanzioni immediate.
Più flessibilità per le alleanze industriali
Oltre alla nuova metodologia di calcolo, la Commissione propone che le case automobilistiche possano notificare una sola volta, entro il 2027, le alleanze in "pooling" stipulate per il periodo 2025-2027. Questa misura permette ai produttori di aggregare le proprie emissioni come un'unica entità industriale, senza dover rinnovare la dichiarazione annualmente.
"Il nostro settore automobilistico altamente innovativo sta decarbonizzando per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, ma anche per mantenere il suo vantaggio competitivo sui mercati mondiali", ha dichiarato Ursula von der Leyen, sottolineando che la proposta garantisce "maggiore flessibilità a questo settore chiave" senza compromettere gli obiettivi climatici.
Tensioni interne e scomparsa di un riferimento chiave
Nel testo finale del regolamento è stato eliminato un considerando che ribadiva l'importanza di non modificare gli obiettivi già stabiliti nel regolamento Ue 2019/631. Il passaggio sottolineava come tali obiettivi fornissero "certezza e prevedibilità a lungo termine per gli investitori lungo la catena del valore", garantendo un tempo adeguato per una transizione equa. La sua rimozione segnala le divisioni interne alla Commissione: il commissario al Clima, Wopke Hoekstra, aveva sempre difeso la stabilità dei target, mentre i membri del Ppe hanno sostenuto la necessità di una maggiore flessibilità, mettendo in discussione l'obiettivo del 2035.
L'adozione della modifica è stata rinviata più volte a causa di questi contrasti. Anche durante l'ultimo Consiglio europeo, riferimenti al mantenimento degli obiettivi sono stati eliminati dal testo finale delle conclusioni.
Ora la parola ai legislatori europei
La proposta della Commissione dovrà ora passare al vaglio degli Stati membri e dell'Europarlamento. Se approvata, potrebbe evitare multe per i produttori stimabili, secondo l'Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea), in circa 15 miliardi di euro per il 2025.
"Con l'iniziativa odierna, concediamo maggiore flessibilità
a questo settore chiave e allo stesso tempo restiamo sulla rotta dei nostri obiettivi climatici. Insieme, vogliamo dimostrare che decarbonizzazione e competitività possono andare di pari passo", ha concluso von der Leyen.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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