Bankitalia: dal 2025 la crescita riprenderà. Ma preoccupano i dazi

L’analisi dell’ultimo Bollettino economico fotografa la situazione dell'economia italiana. Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Bankitalia: dal 2025 la crescita riprenderà. Ma preoccupano i dazi
00:00 00:00

La Banca d’Italia, nel suo ultimo Bollettino economico, fotografa una situazione di persistente debolezza per l’economia italiana nel quarto trimestre del 2024, in linea con il resto dell’area euro. L’attività economica stenta a ritrovare slancio, frenata dalla debolezza della manifattura e dal rallentamento dei servizi. Tuttavia, le prospettive per il triennio 2025-2027 appaiono più promettenti, con una crescita attesa dell’1% annuo in media.

Una ripresa economica ancora incerta

Secondo le proiezioni elaborate nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema, l’Italia dovrebbe registrare una crescita dello 0,8% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026. Tuttavia, il raggiungimento di questi obiettivi dipenderà dalla capacità del Paese di affrontare sfide interne ed esterne, tra cui il rallentamento del commercio internazionale e il rischio di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.

Il peso del mercato statunitense

Il Bollettino sottolinea la rilevanza del mercato statunitense per l’export italiano, con settori come la cantieristica navale, l’aerospaziale, la farmaceutica, la meccanica e il comparto automobilistico particolarmente esposti. Gli Stati Uniti rappresentano la seconda destinazione delle esportazioni italiane dopo la Germania e garantiscono un surplus commerciale pari al 2% del Pil, frutto di un export di 53 miliardi di euro a fronte di importazioni per soli 20 miliardi.

Tuttavia, l’eventuale introduzione di dazi più elevati potrebbe penalizzare soprattutto le piccole e medie imprese. Queste ultime, che rappresentano una quota rilevante degli esportatori italiani verso gli Stati Uniti, vedrebbero compromesso il 7% del loro fatturato medio, con un impatto particolarmente severo per quelle più esposte.

Consumi in rallentamento

Sul fronte interno, la spesa delle famiglie si è indebolita negli ultimi mesi del 2024, dopo una crescita significativa durante l’estate. Questo rallentamento è attribuibile al calo della fiducia dei consumatori, legato a una percezione meno favorevole della situazione economica generale e a un peggioramento delle aspettative sull’occupazione. Nonostante ciò, le famiglie continuano a mantenere una valutazione positiva della propria situazione economica personale e delle possibilità di risparmio, grazie anche ai tassi di interesse reali ancora elevati, che però tendono a frenare i consumi.

Le sfide per il 2025

La Banca d’Italia evidenzia che le dinamiche globali, tra cui il protezionismo commerciale e le incertezze geopolitiche, rappresentano un rischio per l’economia italiana. Le imprese, in particolare quelle di medie e piccole dimensioni, potrebbero soffrire ulteriormente a causa dell’aumento dei dazi, che ridurrebbe la competitività dei prodotti italiani sui mercati esteri.

Allo stesso tempo, la fiducia dei consumatori e delle imprese rimane un elemento fondamentale per

stimolare la domanda interna. Interventi mirati per sostenere l’occupazione, promuovere l’innovazione e migliorare la competitività potrebbero rivelarsi fondamentali per rafforzare la ripresa economica nel medio termine.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica