Bruxelles contro i dazi di Trump: "Risponderemo in modo fermo e proporzionato"

L’amministrazione USA impone tariffe del 25% su acciaio e alluminio europei. Von der Leyen e Šefčovič annunciano contromisure, mentre il mondo imprenditoriale esprime preoccupazione. Convocata una riunione straordinaria dei ministri UE del Commercio

Bruxelles contro i dazi di Trump: "Risponderemo in modo fermo e proporzionato"

I dazi imposti dall’amministrazione Trump sulle esportazioni europee di acciaio e alluminio stanno scatenando una forte reazione da parte delle istituzioni europee e del mondo imprenditoriale. Il provvedimento prevede tariffe del 25% sui prodotti provenienti dall’Unione Europea, una misura che ha immediatamente sollevato critiche e preoccupazioni a Bruxelles e nelle capitali europee.

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso il suo disappunto in una nota ufficiale: «Mi rammarico profondamente della decisione degli Stati Uniti di imporre tariffe sulle esportazioni europee di acciaio e alluminio. Le tariffe sono tasse: dannose per le aziende, peggiori per i consumatori. Le tariffe ingiustificate sull’Ue non rimarranno senza risposta: innescheranno contromisure ferme e proporzionate. L’Ue agirà per salvaguardare i propri interessi economici. Proteggeremo i nostri lavoratori, le nostre aziende e i nostri consumatori».

Anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha manifestato il suo sostegno a una reazione decisa da parte dell’Unione: «Sostengo pienamente la Commissione Ue nel garantire una risposta ferma e proporzionata alle tariffe ingiustificate. L’Ue è unita nel difendere gli interessi delle sue imprese, dei suoi lavoratori e dei suoi cittadini. Siamo un partner affidabile e solido. Continueremo a lottare per un commercio globale equo», ha scritto su X.

Preoccupazioni anche dal mondo imprenditoriale, con il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha evidenziato il rischio per l’export italiano: «È ovvio che per un Paese che è il quarto paese esportatore al mondo e ha un’ambizione di arrivare a fine 2025 con esportazioni per 700 miliardi di euro, il tema dei dazi è un rischio e una preoccupazione». Orsini ha sottolineato l’importanza del dialogo con l’amministrazione americana: «Trump è il presidente e noi abbiamo ovviamente un dialogo con l’amministrazione americana. I punti su cui Trump si è candidato, per esempio semplificazione e potenziamento dell’industria, ai nostri imprenditori piacciono, ma tutto dipende da come si declinano». Ha poi aggiunto che «ovviamente l’Europa deve essere unita, il buon rapporto del Governo con l’amministrazione americana può agevolare un dialogo tra Usa ed Europa. L’obiettivo deve essere evitare i dazi all’Europa».

Il Commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, ha espresso una posizione netta contro la decisione statunitense: «Non c’è giustificazione per i dazi di Trump, deploriamo questa decisione. Con i dazi aumenterà l’inflazione e sono una tassa per i loro cittadini. Uno scenario in cui perdono tutti: risponderemo in modo duro e proporzionato, proteggeremo i nostri lavoratori e le nostre aziende».

Dal Parlamento Europeo, il Gruppo Ppe ha sottolineato l’importanza del rapporto transatlantico. Jörgen Warborn, eurodeputato e portavoce del gruppo per il commercio internazionale, ha affermato che «una forte relazione Ue-Usa è nel nostro reciproco interesse. L’Ue e gli Usa devono collaborare per rafforzare i legami economici e diplomatici. Gli Usa sono il principale partner commerciale dell’Ue, mentre l’Ue è il quarto più grande per gli Usa. Mantenere una relazione commerciale stabile e prevedibile è essenziale per le aziende e i cittadini su entrambe le sponde dell’Atlantico. Qualsiasi interruzione potrebbe avere gravi ripercussioni economiche».

Sulla stessa linea Michal Szczerba, eurodeputato e portavoce per gli Stati Uniti nella commissione per gli affari esteri del Parlamento, che ha aggiunto: «Quando infuria la guerra, gli alleati su entrambe le sponde dell’Atlantico devono rimanere concentrati sul supporto di una democrazia compagna nella sua difesa contro un regime autocratico aggressivo. Un fallimento sarebbe una sconfitta strategica per tutti noi. Gli alleati non dovrebbero essere gravati da tariffe eccessive; partnership strategiche per la sicurezza e obiettivi commerciali comuni sono più importanti».

Intanto, fonti europee confermano che domani pomeriggio i ministri Ue con delega al Commercio sono stati convocati dalla presidenza polacca per una riunione straordinaria in videocall per discutere del dossier dei dazi e, più in generale, delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti.

Critiche alla gestione della Commissione Europea sono arrivate dall’europarlamentare ceca Klara Dostalova, del gruppo dei Patrioti, che ha dichiarato: «La Commissione non era pronta sui dazi di Trump, come non era pronta per la crisi energetica e la concorrenza sleale della Cina.

Magari farà un piano ambizioso che però nessuno seguirà: gli altri, la Cina e gli Usa, difendono i loro interessi e noi invece ragioniamo su un piano sul commercio etico per il mercato delle banane».

La questione dei dazi rischia dunque di diventare un nuovo fronte di tensione tra Unione Europea e Stati Uniti, con conseguenze ancora tutte da valutare per le economie di entrambi i blocchi.

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