Commercio in crisi, chiusi 140mila negozi in dieci anni

L’allarme di Confesercenti. Esposto all'Antitrust contro il Black Friday

Commercio in crisi, chiusi 140mila negozi in dieci anni
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Negli ultimi dieci anni, in Italia hanno chiuso oltre 140mila negozi al dettaglio in sede fissa, di cui circa 46.500 attività di vicinato, come negozi alimentari, edicole, bar e distributori di carburanti. Il dato emerge dall’Assemblea Nazionale 2024 di Confesercenti, tenutasi al Teatro Eliseo di Roma, che ha posto al centro del dibattito lo stato di crisi del commercio di prossimità.

Un crollo delle aperture senza precedenti
“La mancata nascita di nuove attività nel commercio al dettaglio è ciò che ci preoccupa maggiormente. Nel 2014 si sono registrate 22mila nuove aperture; nel 2024 saranno meno di 11mila, con un calo del 52%”, ha dichiarato la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise. “Particolarmente drammatica la situazione di edicole e rivendite di quotidiani, con una contrazione delle aperture del 72%, e del commercio ambulante, che ha visto un crollo del 76% rispetto a dieci anni fa”.

La crisi ha toccato anche i servizi di ristorazione: “Le aperture di bar sono passate da oltre 8mila nel 2014 a meno di 4mila quest’anno, segnando un calo del 40%. Solo il settore ricettivo mostra segnali positivi, grazie alla crescita della ricettività diffusa: le nuove attività come affittacamere e B&B sono aumentate del 215% rispetto al 2014”.

Fondo per la rigenerazione urbana e web tax
De Luise ha ribadito la necessità di interventi strutturali: “Chiediamo l’istituzione di un Fondo per la rigenerazione urbana, alimentato dalle risorse della rottamazione delle licenze e da un contributo delle grandi piattaforme internazionali, che oggi detengono il 70% del mercato del commercio online”. La presidente ha anche evidenziato l’urgenza di una redistribuzione delle risorse tramite un ampliamento della web tax: “Bisogna aumentare l’imposizione fiscale sulle grandi piattaforme internazionali, che spesso delocalizzano la ricchezza generata in Italia. Una possibile soluzione potrebbe essere un’addizionale sulle vendite online, come la tariffa minima di tre euro sulle consegne di libri proposta in Francia”.

L’esposto all’Antitrust contro il Black Friday
Tra le iniziative concrete, Confesercenti ha presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro il Black Friday di Amazon e altri giganti del web. “Il far west del web sta danneggiando il commercio tradizionale. Siti e app offrono vendite scontate spesso in aperto contrasto con le norme su saldi e promozioni. Si registrano inoltre abusi di posizione dominante, con condizioni contrattuali sfavorevoli per i venditori terzi. Attendiamo una risposta dall’Antitrust”, ha dichiarato De Luise.

Turismo, un pilastro da rafforzare
La presidente ha sottolineato il ruolo centrale del turismo per l’economia italiana: “La spesa dei visitatori stranieri è l’unica voce dei consumi in crescita costante, compensando la frenata della spesa delle famiglie italiane. Tuttavia, è necessario investire nella riqualificazione delle strutture ricettive e aumentare i fondi dedicati al settore”.

Stimolare i consumi, una priorità
De Luise ha concluso con un appello per sostenere i redditi e rilanciare i consumi: “Il taglio del cuneo fiscale è positivo ma presenta

criticità. Suggeriamo al Governo di detassare gli aumenti salariali previsti dai rinnovi contrattuali per stimolare la spesa delle famiglie. Solo così si potrà incidere sul clima di fiducia e sostenere la crescita economica”.

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