Confindustria ha votato: Orsini è il nuovo leader

L’imprenditore emiliano designato quale presidente con un plebiscito di 147 voti su 173. «Ricompattata l’Associazione». Al lavoro sulla squadra

Confindustria ha votato: Orsini è il nuovo leader
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Dopo il passo indietro di Edoardo Garrone alla vigilia, ieri Emanuele Orsini è stato designato prossimo leader di Confindustria con 147 voti del consiglio generale su 173 votanti. Il tema di interesse è soprattutto la composizione della squadra che verrà presentata al consiglio generale il 18 aprile, mentre il 23 maggio l’assemblea sarà chiamata a ratificare la designazione.

Si tratta di un successo importante e non scontato in partenza, soprattutto dopo le divisioni e i veleni che hanno caratterizzato la campagna elettorale.

Ecco perché nelle sue prime dichiarazioni alla stampa Orsini ha voluto sottolineare che il suo impegno iniziale sarà all’insegna di uno sforzo di ricomposizione. «Siamo riusciti a ricompattare Confindustria come è giusto che sia perché deve guardare avanti, alla realtà dell’industria italiana», ha detto. Secondo quanto trapelato dall’interno, invece, Orsini avrebbe esplicitamente affermato che il suo primo passo sarà cercare di «convincere i 26 che non mi hanno votato».

A questo proposito l’ad di Sistem Costruzioni e presidente di Tino Prosciutti ha precisato di non essere il presidente dei piccoli contro le grandi imprese che inizialmente si erano schierate per il suo avversario.

«Non esistono aziende grandi, che non siano nate piccole; abbiamo bisogno di unire; abbiamo bisogno che le aziende grandi siano le nostre portabandiera nel mondo e che facciano crescere le piccole perché solo in quel modo si cresce tutti», ha aggiunto.

A Edoardo Garrone è stato concesso l’onore delle armi. La rinuncia è stata «un atto di enorme responsabilità che ci ha messo in una condizione di poter scegliere una squadra in piena libertà» designando i migliori per ciascun ruolo. Orsini, infatti, ha ribadito che intende rimettere Confindustria al centro del dibattito sulle politiche industriali (e fiscali, s’intende).

Un’associazione «piena di proposte» per «poter dare al governo e in Europa soluzioni per la crescita delle imprese» e che al suo interno avrà come bussola «tre parole: dialogo, identità, unità». L’obiettivo è uno solo: «fare in modo che le nostre imprese possano crescere ancora di più».

Numerosi i commenti di congratulazione di arrivati dal mondo delle imprese (in primis da parte di Confcommercio e Confcooperative), mentre il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, è stato l’unico a congratularsi con il neo presidente a differenza dei suoi colleghi Maurizio Landini e Pierluigi Bombardieri. Il premier Giorgia Meloni ha inviato i propri «auguri di buon lavoro» ricordando che «per questo governo lo Stato deve essere un alleato naturale delle imprese e degli imprenditori: non faremo mancare disponibilità e dialogo».

Meloni ha ringraziato anche il presidente uscente Carlo Bonomi «per il lavoro svolto e per il confronto avuto in questi anni». Per Bonomi anche l’applauso di congedo del consiglio generale. «Sono contenta perché Confindustria ha ritrovato compattezza e unità», ha chiosato l’ex numero uno dell’associazione Emma Marcegaglia.

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