"Vi dico qual è la soluzione contro il caro benzina"

L'economista Giulo Sapelli analizza le mosse del governo per fermare il caro benzina e avverte: "Non c'è speculazione nei distributori"

"Vi dico qual è la soluzione contro il caro benzina"

Il caro carburanti continua a imperversare tra i vari distributori italiani. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha spiegato che il mancato rinnovo dello sconto voluto dal governo Draghi valeva dieci miliardi. Soldi che l'esecutivo ha voluto destinare ai più fragili e alle famiglie in difficoltà. Sul tema l'economista Giulio Sapelli indica la strada da seguire.

Professor Sapelli, crede sia stato un errore non confermare lo sconto delle accise da parte del governo?

“Non si può fare un ragionamento astratto. Il governo aveva bisogno di bilanciare le spese e ha scelto l’imposizione fiscale più facile. È stata una necessità dettata dalla volontà di non fare un eccessivo sforamento di bilancio”.

Gli aumenti dei carburanti degli ultimi giorni sono dettati dalla speculazione dei benzinai?

“No, sono aumenti causati dal monopolio dell’offerta e non della domanda perché c’è scarsità di petrolio. Abbiamo una carenza trentennale di raffinazione. In Europa, per colpa dell’eccessiva legislazione ambientale, non si possono più fare raffinerie e, quindi, bisogna tornare a pensare a questo come sta cercando di fare il governo con la questione Lukoil. adesso l’Eni cerca di lavorare sulla bioraffinazione, ma siamo ancora molto indietro”.

Il consumatore, davanti a questi aumenti, cosa può fare?

“Molto poco. Può premere con l’opinione pubblica perché si facciano più impianti di raffinazione e, di conseguenza, aumenti la quantità disponibile di carburanti e di prodotti derivati. Il consumatore deve rendersi conto che bisogna agire su tutta la catena del rifornimento energetico diretto e alla motorizzazione. Se non si fa questo, è inutile piangere”.

Le decisioni prese dal governo possono invertire la rotta?

“Invertire la rotta sarà dura, ma sono un passo avanti nella giusta direzione”.

Le accise, prima o poi, si potranno abolire totalmente?

“Le accise nacquero da un’iniziativa del governo Pella. Fu la cosiddetta tassazione di scopo, realizzata da Ezio Vanoni, perché le accise dovevano essere finalizzate alla costruzione dell’Autostrada del Sole. Fu fatto una sorta di patto con gli italiani per un aumento temporaneo che, poi, divenne permanente. Per abolire le accise servono altre risorse finanziarie e, finché non si trovano tali soldi, le accise devono rimanere”.

Il governo dovrebbe fare un passo indietro sul mancato rinnovo dello sconto delle accise?

“No. Il problema è strutturale.

Bisogna aumentare la capacità di raffinazione, rivampare le raffinerie e continuare con la via intrapresa dall’Eni con le raffinerie bio2 che trattano i prodotti di derivati vegetali. È una strada lunga, ma è quella da seguire e, fino ad allora, bisogna proseguire con la strada indicata dal governo”.

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