Professionisti colpiti dalle alluvioni, ecco come richiedere le indennità

Oltre all’indennità statale ci sono altre iniziative a supporto dei professionisti danneggiati dalle alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna, la Toscana e le Marche. Quando è possibile fare domanda e cosa occorre sapere

Professionisti colpiti dalle alluvioni, ecco come richiedere le indennità
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Le recenti alluvioni che hanno interessato l'Emilia-Romagna e, seppure in modo meno impetuoso, Toscana e Marche hanno causato danni al momento ancora difficili da quantificare ma certamente ingenti. Il governo sta lavorando alle indennità per i professionisti e gli autonomi che sono stati colpiti, prevedendo un supporto statale che va a integrarsi alle altre misure già attuate e alle altre misure attivate dalle Casse di previdenza e i fondi solidali.

Le domande di indennità possono essere presentate a partire dal 15 giugno fino al 30 settembre sul sito dell’Inps che, con la circolare 54 dell’8 giugno 2023, ha dato corpo alle disposizioni del decreto Legge 61 del primo giugno.

Chi ha accesso alle indennità

La platea che può richiedere le indennità è stata individuata per macrocategorie, segnatamente:

  • i lavoratori autonomi e i professionisti, compresi i titolari di imprese
  • i titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale
  • i collaboratori coordinati e continuativi, i dottorandi e gli assegnisti di ricerca e i medici in formazione specialistica.

L’indennità è da intendere una tantum e viene riconosciuta per il periodo che va dal primo maggio 2023 al 31 agosto 2023 a quei lavoratori che rientrano nelle macrocategorie riportate sopra che operano prevalentemente nei Comuni per i quali è stato proclamato lo stato di emergenza (qui l’elenco).

A quanto ammonta l’indennità

La misura prevede un importo di 500 euro per ogni periodo di sospensione lavorativa non superiore a 15 giorni e in ogni caso non può eccedere i 3.000 euro per singolo lavoratore iscritto a una qualsiasi forma obbligatoria di previdenza alla data del primo maggio 2023.

Per potere presentare la domanda è necessario fornire tutta la documentazione richiesta.

Come presentare la domanda di indennità e con quali documenti

La domanda potrà essere presentata sul sito dell’Inps a partire dal 15 giugno 2023, accedendo all’area “Punto di accesso alle prestazioni non pensionistiche” raggiungibile dal menu “Sostegni, Sussidi e Indennità” / “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” / “Strumenti” / “Vedi tutti”.

Dopo avere presentato la domanda, dalla medesima area del sito web sarà possibile seguirne l’iter fino all’erogazione dell’indennità. Per accedere è necessario disporre dello Spid oppure della Carta di identità elettronica (Cie) o della Carta nazionale dei servizi (Cns) e, in alternativa, si può ricorrere al Contact center dell’Inps raggiungibile ai numeri 803 164 (da rete fissa) o 06 164 164 (da rete mobile).

Oltre al requisito del domicilio, il richiedente deve dichiarare i periodi durante i quali la sua attività lavorativa è stata sospesa a causa dell’alluvione, indicando dettagliatamente tutte le date.

Si può presentare una domanda per ogni periodo di sospensione oppure scegliere di riunirne fino a sei nella medesima richiesta.

Inoltre, il richiedente deve certificare sotto la propria responsabilità che:

  • fa parte delle categorie di lavoratori a cui l’indennità è riferita
  • di risiedere e di essere domiciliato in uno dei Comuni nei quali è stata dichiarata l’emergenza
  • di svolgere la propria attività di lavoro prevalentemente o esclusivamente in uno dei succitati Comuni.

La norma non prevede requisiti di reddito ma l’Inps effettuerà le verifiche di rito anche con l’ausilio di altri enti e di altre istituzioni.

La platea in numeri

Sono oltre 33mila i professionisti censiti, ossia 10.800 iscritti all’Inps e altri 22.500 affiliati ad altre casse e, secondo le proiezioni del governo, circa il 70% di questi è stato colpito dai fenomeni atmosferici avversi, ossia oltre 22mila persone sugli oltre 100mila liberi professionisti che risiedono nelle zone colpite.

La spesa totale, tra gestione separata Inps (18,9 milioni) e le gestioni non Inps (39,4 milioni) si avvicina ai 60 milioni di euro, circa un quarto del plafond di 253 milioni previsti per il supporto da erogare anche ad artigiani e commercianti.

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