Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Comitato interministeriale per la programmazione economica e membro della Lega, non chiude al nucleare come futura forma di energia utile per risolvere la crisi delle forniture e delle bollette nel sistema-Italia: "Sul nucleare il Governo Meloni ha preso un impegno", ha dichiarato Morelli ai margini dell'evento Direzione Nord - Una nuova stagione tenutosi al Palazzo delle Stelline di Milano il 21 novembre, "e non sarà ostativo in questa direzione, non è pensabile che in futuro ancora milioni di euro possano essere destinati a sopperire all’emergenza energetica e all’aumento dei costi".
Morelli si è confrontato in un'ampia tavola rotonda con Stefano Besseghini, Presidente ARERA; Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente Regione Lombardia; Umberto Minopoli, Presidente Associazione Italiana Nucleare; Alessio Torelli, Chairman & Managing Director Snam4Mobility; Paolo Giarda, Responsabile Energie Rinnovabili Carbotermo. Ha sottolineato che "il sistema oggi è vittima" della "speculazione" sul prezzo dell'energia e "per non fare morire le aziende parte dei fondi vanno a compensazione di quella speculazione di cui siamo vittime, e ancora una volta dall’Europa non ci arriva una carezza perché è un tema che ancora divide molto i vari Paesi europei, si veda la posizione della Francia e quella dell’Olanda. Bisogna far capire che gli interessi energetici dell’Italia e delle sue imprese sono quelli dell’Europa". In quest'ottica il ragionamento sull'energia nucleare apre a ragionamenti di sistema in quest'ottica.
L'apertura di Morelli segue quella che all'inizio del governo Meloni aveva fatto il Ministro dell'Ambiente e della Sovranità Energetica Gilberto Pichetto Fratin: i partiti del centrodestra, aveva detto Pichetto Fratin, sono 'favorevoli a centrali di ultima generazione" e al nucleare "pulito" della fusione. Del resto, per Pichetto Fratin il nucleare è una scelta chiave in quanto "siamo un Paese che solo di gas consuma circa 76 miliardi di metri cubi e di conseguenza, finora, il prelievo nazionale è stato di circa 3 miliardi di metri cubi, ce ne mancano 73". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica arrivando al Palazzo delle Stelline di Milano per "Direzione Nord" ove era ospite poco prima di Morelli. L'obiettivo è, nota il Ministro, "la crescita delle rinnovabili, al fianco della diminuzione dell'ultimo fossile che rimane, che è il meno dannoso, il gas". Al fianco di esse, il nucleare è confermato come possibile, anche se come "una cosa più lontana" e su cui si può ragionare.
Si iniziano dunque a delineare due aperture di peso, sia nell'ambito degli apparati strategici di Palazzo Chigi che nel Consiglio dei Ministri stesso, mentre anche il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini si è detto favorevole più volte. La Francia, "vicina di casa" dell'Italia, ha rilanciato con la nazionalizzazione di Edf il programma nucleare. Il ministro degli Esteri ungheresi, Peter Szijjarto, è oggi volato in Russia, a Sochi, per intervenire al forum internazionale AtomExpo, dove si discuterà dello stato dell'industria nucleare e potrebbe addirittura spingere per il sostegno di Mosca e Rosatom al suo programma. L'Italia è in bilico ma sicuramente due aperture di peso come quelle di Morelli e Pichetto Fratin possono condizionare il dibattito politico pur in assenza di proposte esplicite o di dichiarazioni d'intenti. Il sistema italiano, in ogni caso, sul nucleare è tutt'altro che indietro. “Le imprese attive sul segmento nucleare sono centinaia, anche se per ora non esiste una mappatura completa. Molte di esse si distinguono per tecnologia e alti standard qualitativi, che vengono poi declinati in diverse attività”, nota MediTelegraph, citando in particolar modo Ansaldo Nucleare, sotto la guida di un cui ex dipendente storico, l’ingener Sergio Orlandi, sta venendo oggi sviluppata l’operazione europea del reattore sperimentale Iter, in Francia che, come ricordato su Inside Over, ha dato fino ad ora un miliardo di euro di appalti a industrie italiane.
La scelta sarà dunque vincolata da volontà politica e costi. Due scogli non indifferenti che però hanno riportato il nucleare nelle categorie del possibile, specie dopo la risoluzione Ue sulla tassonomia green.
E questo, per la prima volta dai referendum del 2011, è per l'Italia una grande novità. Dopo l'inverno della manovra capiremo se il governo Meloni ha effettivamente volontà di procedere su questo tema così controverso già dalle sue prossime mosse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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