I punti chiave
Buone notizie per l'Italia. La Commissione europea ha confermato l'erogazione all'Italia della quinta rata del Pnrr da 11 miliardi di euro. Sono stati raggiunti tutti i 52 traguardi e obiettivi previsti. La quinta richiesta di pagamento, ha specifcato l'esecutivo europeo in una nota, riguarda progressi significativi nella realizzazione di 14 riforme e 22 investimenti che porteranno cambiamenti positivi per i cittadini e le imprese in Italia. Questi settori includono la legge sulla concorrenza, gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, la giustizia, il quadro di revisione della spesa pubblica e l'istruzione secondaria e terziaria.
Le parole di Meloni
La Premier Giorgia Meloni ha affermato che l'approvazione della quinta rata del Pnrr da parte dell'UE smentisce coloro che scommettevano contro per ottenere un vantaggio elettorale. Ha sottolineato inoltre che, con il via libera dell'UE alla quinta rata, la realizzazione concreta delle misure previste diventa una priorità assoluta. "Il nostro lavoro va avanti senza sosta e solo pochi giorni fa abbiamo inoltrato la sesta richiesta di pagamento da 8 miliardi e mezzo di euro e anche su questo siamo i primi in Europa", ha specificato la Premier.
L'ok alla rata
Entro quattro settimane il Comitato economico e finanziario Ue, ovvero l'organismo in cui sono rappresentati gli Stati membri, dovrà esprimere il proprio parere. Se sarà confermata la valutazione comunitaria, questo aprirà la strada al pagamento di 11 miliardi di eurò, spiega Bruxelles. Tra le misure principali troviamo il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti che ha portato alla chiusura di 22 discariche irregolari e ha incluso riforme nel sistema educativo. Una revisione del piano a maggio ha aumentato a 54 i traguardi e gli obiettivi associati alla quinta richiesta di pagamento, poiché l'Italia ha raggiunto due obiettivi più rapidamente del previsto, inizialmente programmati per la settima richiesta. Attualmente, la Commissione Europea non può esprimersi sulla valutazione di un obiettivo relativo alla riforma del quadro degli appalti pubblici e concessioni, che prevede una riduzione del 10% del tempo medio tra l'aggiudicazione dell'appalto e la realizzazione dell'infrastruttura.
È emerso che la formulazione della decisione del Consiglio che approva il piano italiano per la ripresa e la resilienza non specifica sufficientemente la metodologia da applicare per valutare il raggiungimento soddisfacente di tale obiettivo, che la Commissione ha stimato in 110 milioni di euro. Poiché sono necessari ulteriori chiarimenti, l'Italia intende presentare una richiesta motivata per modificarlo, senza compromettere l'ambizione né la finalità strategica della misura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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