I cartelli messicani della droga pianificano attacchi con droni kamikaze e altri esplosivi contro gli agenti e i militari americani schierati alla frontiera meridionale degli Stati Uniti. L’allerta, rivelata da News Nation e dal New York Post, arriva ad un paio di settimane dalla dichiarazione di emergenza nazionale ai confini decretata da Donald Trump. Stando a quanto reso noto, le gang criminali del Messico avrebbero ordinato tali azioni nel tentativo di far deragliare il giro di vite sull’immigrazione e sul traffico di fentanyl stabilito dal tycoon.
L’allarme è contenuto in un memo interno diramato dalle autorità americane secondo il quale a inizio febbraio il settore intelligence e del centro delle operazioni di El Paso ha ricevuto informazioni sul via libera al piano letale dato dai capi dei narcos messicani. Il documento raccomanda che "tutti gli agenti della Border Patrol e il personale del ministero della Difesa schierati al confine facciano rapporto su qualsiasi avvistamento di velivoli senza pilota” ai loro superiori e che tutti gli agenti federali debbano essere “sempre consapevoli dell’ambiente circostante”.
News Nation riferisce inoltre che i cartelli della droga hanno pubblicato diversi post sui social media, incluso TikTok, in cui consigliano agli immigrati illegali di “sputare e urinare” nel cibo degli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) e di defecare nei loro veicoli. In altri post membri delle gang criminali hanno incitato attacchi alla vita del personale di frontiera. Un episodio preoccupante è avvenuto la scorsa settimana quando membri dei narcos hanno aperto il fuoco contro agenti della Border Patrol di pattuglia nella località di Fronton, in Texas, fortunatamente senza fare vittime.
Commentando l’allarme al confine, Brian Babin, deputato texano del partito repubblicano ha affermato che gli Stati Uniti "potrebbero" impiegare droni contro i cartelli in Messico e in America Latina, se ciò servisse a salvare vite statunitensi. Babin ha aggiunto che gli Usa sanno dove si trovano i laboratori di droga e dove "vivono molti di questi criminali" e si è detto grato che il presidente Trump voglia designare i cartelli come organizzazioni terroristiche straniere. Un altro esponente del Gop, il senatore Mike Lee, ha ventilato la possibilità di affidare a milizie private la lotta ai narcos.
Non è chiaro quanto la minaccia dell’impiego di droni da parte dei cartelli della droga messicani sia reale ma nessuno sottovaluta la pericolosità di tali organizzazioni criminali. Un rapporto di Insight Crime citato dal Corriere della Sera afferma che “è aumentato l’uso di ordigni improvvisati piazzati ai lati delle strade o a protezione dei rifugi”: 1571 sono i dispositivi di questo tipo sequestrati dai militari. Intanto nelle scorse ore, a seguito delle intese con Washington che hanno scongiurato l'applicazione di dazi, il governo messicano ha reso noto di aver completato il dispiegamento di 10mila soldati al confine.
Come previsto da uno degli ordini presidenziali firmati da Trump subito dopo il suo insediamento, a breve il segretario di Stato Marco Rubio, in consultazione con altri membri del gabinetto, dovrà indicare quali cartelli inserire nella lista delle organizzazioni terroristiche straniere. Nel decreto si stabilisce che le attività delle gang messicane "minacciano la sicurezza degli americani, la sicurezza degli Stati Uniti e la stabilità dell'ordine internazionale nell'emisfero occidentale".
Secondo il parere degli esperti consultati dal Wall Street Journal, tra i gruppi che dovrebbero finire nella black list ci sono quelli di Sinaloa e di Jalisco, tra i principali esportatori di fentanyl, la droga sintetica che nel solo 2023 ha fatto 75mila vittime.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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