Colpo di scena post-elettorale in Romania: la Corte Costituzionale ha deciso all'unanimità di annullare le elezioni presidenziali. Lo si legge in una nota della Corte: l'intera tornata elettorale dovrà essere ripetuta, con il governo incaricato di stabilire una nuova data.
Il caso Georgescu
La decisione senza precedenti della Corte Costituzionale - che è definitiva - è arrivata dopo che mercoledì il Presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che la Russia ha condotto una campagna online coordinata per promuovere l'outsider di estrema destra che ha vinto il primo turno. Nonostante abbia dichiarato di non aver speso nulla per la campagna elettorale, Calin Georgescu si è presentato il 24 novembre scorso alle urne. Domenica avrebbe dovuto affrontare al ballottaggio la riformista Elena Lasconi del partito Save Romania Union.
Il sospetto sui finanziamenti in campagna elettorale
La Romania era in bilico dopo la sconfitta dei due partiti, socialdemocratici e i liberali, che sono stati protagonisti della vita politica del Paese dopo la fine della Guerra Fredda, e dei loro leader. La procura aveva aperto una inchiesta sui finanziamenti della campagna elettorale del candidato arrivato dal nulla che ha vinto a sorpresa il maggior numero di voti al primo turno delle elezioni il 24 novembre, con posizioni di estrema destra, filorusse e populiste. Contro di lui Lasconi, sindaca del piccolo centro abitato di Câmpulung, leader del partito liberale Usr, forza politica anti-establishment ma allineata su posizioni pro Nato e pro Ue. Secondo il sondaggio Atlas Intel più recente, Georgescu avrebbe potuto vincere il 47% delle preferenze con Lasconi al 43. Migliaia di persone sono scese in piazza due giorni fa nel centro di Bucarest, sulla Piazza dell'università, con le bandiere della Romania e dell'Unione europea, per esprimere sostegno per i valori europei, nel timore di una vittoria di Georgescu.
I file di intelligence relativi all'indagine provengono dai servizi segreti rumeni, dai servizi segreti esteri, dai servizi speciali di telecomunicazione e dal Ministero degli Affari interni. Alla luce della loro diffusione, la Corte Costituzionale ha ricevuto diverse denunce legali che la invitavano ad annullare il voto del primo turno, ma non è ancora chiaro su quali basi abbia preso questa decisione. La scorsa settimana la stessa Corte ha ordinato un riconteggio dei voti del primo turno, che si è aggiunto alla miriade di controversie che hanno coinvolto un ciclo elettorale caotico.
Tik Tok e le ingerenze russe
TikTok non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. I servizi segreti romeni hanno affermato che un utente della piattaforma ha pagato 381.000 dollari agli influencer della piattaforma per promuovere contenuti su Georgescu. Alcuni delle migliaia di account di social media utilizzati nella campagna sarebbero stati creati anni fa, ma sono stati attivati solo nelle settimane precedenti il voto del primo turno, secondo i documenti.
I file declassificati rilasciati dalle autorità rumene all'inizio di questa settimana suggeriscono che una campagna pro-Russia ha utilizzato Telegram per reclutare migliaia di utenti di TikTok per promuovere Georgescu. I funzionari della Commissione europea hanno dichiarato di aver chiesto alla piattaforma di condivisione video di commentare i file e di fornire informazioni sulle azioni che sta intraprendendo in risposta.
È la seconda volta che la Commissione chiede a TikTok informazioni dal primo turno elettorale del 24 novembre e arriva un giorno dopo aver ordinato alla piattaforma di proprietà cinese di fornire prove. TikTok non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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