Crisi in Francia, Barnier si è dimesso. Macron valuta Bayrou come nuovo premier

L'ex premier ha lasciato l'Eliseo dopo aver discusso per circa un'ora con il presidente Emmanuel Macron

Crisi in Francia, Barnier si è dimesso. Macron valuta Bayrou come nuovo premier
00:00 00:00

Come previsto dalla liturgia democratica francese il premier Michel Barnier ha presentato questa mattina le sue dimissioni al presidente Emmanuel Macron. Un record storico per la Francia che rottama il governo di unità dopo soli tre mesi di lavoro. Il presidente della Repubblica francese ha preso atto delle dimissioni. Barnier garantisce, insieme ai membri del governo, la gestione degli affari correnti fino alla nomina di un nuovo governò, prosegue il comunicato.

Si apre, dunque, una nuova fase di incertezza con esiti imprevisti. Secondo indiscrezioni dei media, Macron avrebbe intenzione di nominare un nuovo premier entro 24 ore per dare un segno di continuità mettendo immediatamente riparo allo strappo istituzionale. Tra i nomi che circolano, quello dell'ex premier Bernard Cazeneuve, quello dell'attuale ministro delle Forze armate Sébastien Lecornu e quello dell'attuale ministro dell'Interno, Bruno Retailleau.

Il presidente francese ha ricevuto a pranzo François Bayrou, un altro dei nomi che circolano per assumere l'incarico di primo ministro. Lo riporta Le Parisien. Bayrou, "è in corsa", ha confermato "sorridendo" al quotidiano parigino un dirigente di Renaissance, il movimento di Macron. Bayrou, vicino al presidente francese, è a capo del partito del Modem. La sua situazione sotto il profilo giudiziario non è delle più chiare al momento. Assolto dai tribunali lo scorso febbraio nell'ambito di un caso di assunzione fittizia di assistenti di deputati, la procura ha presentato ricorso, con il rischio di un nuovo processo nei prossimi mesi.

Anche la presidente dell'Assemblea nazionale francese auspica la formazione di un governo "in tempi brevi" per riprendere le "discussioni sul bilancio". "C'è ancora tempo per dare un bilancio alla Francia prima della fine dell'anno", ha affermato, ospite di France Inter. "Non è facile, i tempi sono estremamente stretti, ma è giuridicamente e politicamente possibile se tutti si rimettono intorno a un tavolo. Non so se la situazione creata dalla mozione di censura lo permetterà", ha spiegato la Presidente dell'Assemblea Nazionale.

Pronti a dare ancora battaglia i gauchisti: la leader dei deputati di France Insoumise, Mathilde Panot, ha avvertito che il suo partito sfiducerà "ovviamente" qualsiasi primo ministro che non sia del Nuovo Fronte Popolare. La mozione di censura varrebbe anche per Cazeneuve, esponete del centrosinistra papabile, che tuttavia non è del Pfn, avendo lasciato il Ps per fondare un proprio partito politico. Il ministro Lecornu, intanto, ha precisato di "non candidarsi a nulla". Lecornu ha poi chiarito di non aver sollevato l'argomento con il presidente Macron durante il loro viaggio in Arabia Saudita.

"Ovviamente seguiamo molto da vicino ciò che sta accadendo in Francia al momento per quanto riguarda il bilancio annuale per il prossimo anno. E' naturalmente competenza delle autorità nazionali, del parlamento nazionale o, in questo caso, dell'Assemblea nazionale, proporre emendamenti o adottare il bilancio definitivo.

Sappiamo anche che nella Costituzione francese sono previste misure per scenari in cui si arriva alla fine dell'anno senza un bilancio, quindi questo aspetto è già considerato nella Costituzione", ha affermato il portavoce della Commissione europea per il bilancio, Balasz Ujvari interpellato sui possibili effetti finanziari della crisi politica francese.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica