Biden: "Ho bisogno di dormire". E chiude l'agenda dopo le 20

Il presidente Usa imputa ai troppi impegni serali e fuori dal Paese la sua stanchezza e alcuni passi falsi: taglierà tutti gli impegni dopo le 20.00 per "riposare di più"

Biden: "Ho bisogno di dormire". E chiude l'agenda dopo le 20

Se le sorti della campagna elettorale per le elezioni Usa preoccupano l'establishment americano, le giustificazioni che arrivano dalla Casa Bianca iniziano a superare il ridicolo. Dopo aver dichiarato, infatti, di aver il raffreddore e di non sapere cosa sia successo la scorsa settimana, Joe Biden rincara la dose delle sue giustificazioni. In occasione dell'incontro avuto alla Casa Bianca mercoledì con i governatori democratici, il presidente Usa ha detto che parte del suo piano è di non programmare più eventi dopo le 20.00 in modo da poter dormire di più.

Biden è stanco: troppi impegni internazionali

La notizia è stata riportata dalla Cnn citando tre fonti informate. La notizia era stata riportata per primo dal New York Times. Secondo Cnn, la dichiarazione avrebbe indispettito diversi dei governatori presenti all'incontro. Durante l'incontro con più di 20 leader del suo partito, in cui il presidente ha cercato di fornire un'immagine di tranquillità sulla sua capacità di vincere le elezioni, Biden ha ribadito che dovrà lavorare meno ore per affrontare la campagna elettorale. Nel corso dell'incontro ha anche fatto notare che, nel periodo precedente al dibattito, ha viaggiato più volte fuori dagli Stati Uniti (Normandia, G7...), sovraccaricandosi di lavoro e ignorando le raccomandazioni del suo team in merito al suo programma. A un certo punto, dopo che gli è stato chiesto del suo stato di salute, ha assicurato di stare "bene": "E' solo il mio cervello", ha risposto, secondo il New York Times, aggiungendo che stava scherzando.

La campagna di Biden non si ferma qui

Nonostante i rumors sulle dimissioni e i sondaggi che suggerirebbero più miti decisioni, il presidente sembra ostinato a non voler invertire la rotta. Biden ha ribadito la propria determinazione a proseguire la campagna in vista delle elezioni presidenziali, e ha rivolto un attacco al suo avversario repubblicano Donald Trump non più tardi di ieri, durante un incontro con militari e i loro familiari in occasione delle celebrazioni per il 4 luglio. "Sono stato al cimitero della Prima guerra mondiale in Francia, e (...) l'ex presidente (Trump) lì non ci voleva andare. Forse non avrei dovuto dirlo", ha affermato Biden. "In ogni caso, dobbiamo ricordarci chi diavolo siamo. Siamo gli Stati Uniti d'America", ha detto Biden. In risposta a un suo sostenitore, che lo ha sollecitato a "continuare a lottare", Biden ha replicato: "Ci sono, amico. Non vado da nessuna parte". Durante l'evento, culminato in un barbeque alla Casa Bianca, sono intervenuti anche la first lady Jill Biden e il segretario alla Difesa, Lloyd Austin.

L'attesa intervista sulla Abc

Attesissimi oggi gli stralci dell'intervista del presidente ai microfoni dell'Abc. Presentata come uno scambio "approfondito", che dovrebbe salvare il salvabile, la registrazione dell'intervista con George Stephanopolous su Abcnews durerà appena 15 minuti. Lo rivela rivela The Daily Beast, ricordando che oggi il giornalista di punta dell'emittente sarà in Wisconsin per registrare l'intervista durante una tappa della campagna elettorale di Biden. Secondo il sito, i vertici del network sono preoccupati per il fatto che a Stephanopolous si intenda dare solo 15 minuti di tempo. Interpellato dal sito, un portavoce della Casa Bianca ha comunque detto che questo "è falso, l'intervista sarà più lunga". Fonti dell'emittente citate sempre dal sito, spiegano che il tempo a disposizione potrebbe essere di una ventina di minuti, un tempo sempre relativamente breve. Dall'emittente - conclude il Daily Beast - si spera che Biden, solitamente noto per la sua loquacità, darà più tempo del previsto all'intervistatore.

La fronda dem che chiede le dimissioni

All'interno del partito e del Congresso, tuttavia, non si ferma la fronda di chi vuole Biden fuori dalla corsa. "Per quanto io possa amare Joe Biden, negli stati chiave sta avendo difficoltà, dovevamo avere uno slancio dal dibattito, ma non l'abbiamo avuto. E penso che la campagna di Biden sia molto arrogante nella sua risposta". L'attacco frontale arriva dal deputato democratico, Scott Peters, eletto in California, che, pur non spingendosi fino a chiedere esplicitamente il ritiro della candidatura del presidente, ha detto che questa deve essere una possibilità aperta. "Vogliamo sapere quello che la campagna di Biden pensa di fare per vincere le elezioni e cambiare questi numeri - ha detto riferendosi ai sondaggi - se non hanno un piano allora ci dobbiamo muovere in un'altra direzione".

Desiderio di congedare il vecchio Joe anche nelle parole di un altro deputato: "Il presidente Biden ha svolto un enorme servizio per il nostro Paese, ma ora è arrivato il momento di seguire i passi di uno dei nostri padri fondatori, George Washington, e farsi da parte per lasciare emergere nuovi leader nella sfida con Donald Trump". Così Seth Moulton, democratico del Massachussets che nel 2020 sfidò Biden nelle primarie, è il terzo deputato democratico a chiedere ufficialmente al presidente di rinunciare alla candidatura alla Casa Bianca.

"Quando la tua strategia non funziona, raramente la decisione giusta è raddoppiarla, il presidente Biden non può ringiovanire", aveva già dichiarato Moulton mercoledì scorso, chiedendo al partito di considerare "tutte le possibili alternative".

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