Capitol Hill, nessun processo per Donald Trump

Il procuratore speciale Jack Smith, ora che Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, avrebbe chiesto a un giudice federale di sospendere il procedimento nel suo processo per le accuse relative al tentativo di ribaltare le elezioni del 2020 e all'assalto di Capitol Hill. La prosecuzione del caso sarebbe stata impossibile, oltre che infruttuosa, vista la vittoria del tycoon alle elezioni del 5 novembre. Questo perché la politica del Dipartimento di Giustizia proibisce di perseguire i presidenti in carica, cosa che Trump sarà a partire dal prossimo gennaio.

Il giudice federale, Tanya Chutkan, ha velocemente accolto la richiesta del procuratore speciale John Smith di sospendere "alla luce dei risultati elettorali" le udienze già calendarizzate. La giudice ha chiesto a Smith, così come al suo team di procuratori, di presentare entro il 2 dicembre una mozione per spiegare come intende procedere sul caso nei confronti del presidente eletto. Questo passaggio da parte di Smith viene ritenuto il primo passaggio propedeutico per l'archiviazione del caso, in vista dell'insediamento che avverrà il prossimo 20 gennaio a Washington. Il procuratore ha "chiesto che la corte annulli le restanti scadenze della fase pre istruttoria per dare tempo al governo di valutare le circostanze senza precedenti".

Trump è stato il primo ex presidente ad essere condannato in un processo penale statale, ha detto chiaramente che il programma della sua seconda amministrazione sarà più radicale di quello della prima. "Vendetta per me significa che metà del dipartimento di Giustizia sarà licenziato, non che sarà messo in prigione", ha spiegato il neo-eletto presidente e gli esperti sono pronti a giurare che Smith sia in cima alla sua lista.

Smith sta valutando anche le modalità di chiusura dell'altro caso federale, quello relativo all'accumulo di documenti riservati nella sua tenuta di Mar-a-Lago. Anche per questo caso Trump non può più essere perseguito.