Cecilia Sala, Musk avrebbe contribuito al rilascio

Il Nyt ha rivelato che nella trattativa per la liberazione di Cecilia Sala, Elon Musk avrebbe fatto da intermediario con l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite Amir Saeid Iravani

Cecilia Sala, Musk avrebbe contribuito al rilascio
00:00 00:00

Secondo alcune fonti citate dal New York Times, Elon Musk ha contribuito ad assicurare il rilascio della giornalista Cecilia Sala, che era in carcere in Iran, mettendosi in contatto con l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite Amir Saeid Iravani. Musk sarebbe stato contattato "attraverso un intermediario" dal fidanzato di Cecilia Sala, il giornalista Daniele Raineri, prima del viaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Mar-a-Lago.

In un'intervista da Raineri, lo stesso ha dichiarato di avere pensato a lui perché aveva letto che c'era "un canale tra Musk e i diplomatici iraniani, e Musk lavora anche a stretto contatto con Trump". L'intermediario a cui fa riferimento il New York Times era Andrea Stroppa, a cui Raineri ha detto di aver scritto il 29 dicembre per chiedergli se poteva chiedere l'auto di Musk per liberare Sala. Intervistato, Stroppa ha riferito che Musk aveva preso atto della richiesta ma che lui non sapeva se ci fosse poi stato un suo coinvolgimento nel caso. "A novembre, settimane prima dell'arresto di Sala, Musk aveva incontrato per più di un'ora l'ambasciatore iraniano nella sua residenza di Manhattan per discutere di come allentare le tensioni fra Teheran e Washington", ha ricordato il New York Times, aggiungendo che "i funzionari iraniani intervistati per l'articolo hanno dichiarato che Musk ha poi contattato nuovamente l'ambasciatore poco dopo la visita di Meloni a Mar-a-Lago".

Secondo quanto riferisce il quotidiano americano, quando Musk ha parlato con l'ambasciatore, gli ha chiesto il rilascio di Sala e lo ha rassicurato sul fatto che gli Stati Uniti non avrebbero fatto pressioni sull'Italia per l'estradizione di Abedini.

Raggiunta dal New York Times,la missione iraniana presso le Nazioni Unite non ha commentato le indiscrezioni ma in una dichiarazione ha affermato che i due detenuti sono stati rilasciati come risultato della "cooperazione bilaterale e degli sforzi coordinati dei settori politici e di intelligence dell'Iran e dell'Italia". Il Nyt ha quindi dichiarato che un membro della Guardia rivoluzionaria iraniana e i due funzionari iraniani hanno sostenuto che l'arresto di Sala è avvenuto per fare pressioni sull'Italia per il rilascio di Abedini.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica