Corea del Sud, Yoon incriminato per insurrezione

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è accusato di insurrezione dopo aver dichiarato la legge marziale lo scorso 3 dicembre

Corea del Sud, Yoon incriminato per insurrezione
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Insurrezione. Questa è l'accusa con cui la procura della Corea del Sud ha formalmente incriminato Yoon Suk-yeol, presidente della nazione ed esponente del Partito del Potere Popolare.

Il 64enne è sospeso dall'incarico dallo scorso 3 dicembre, quando ha dichiarato in maniera inaspettata la legge marziale nel Paese, assegnando di fatto poteri straordinari all'esercito e permettendo di proibire qualsiasi tipo di attività politica. Tuttavia, questa decisione è stata revocata sei ore dopo. In quell'occasione, a resistere al colpo di mano è stato il Parlamento, che ha votato all'unanimità per invalidare la decisione.

Per settimane l'uomo era rimasto chiuso all'interno della sua casa a Seul, prima di essere arrestato preventivamente lo scorso 15 gennaio, diventando il primo presidente nella storia della Corea del Sud a essere trattenuto mentre era in carica. La decisione della pubblica accusa è arrivata il giorno prima della scadenza del periodo di carcerazione preventiva. La procura aveva chiesto per due volte di estendere la reclusione del presidente, ma la corte di Seul ha rifiutato in entrambi i casi. Gli avvocati di Yoon avevano chiesto il suo rilascio immediato, sostenendo che si trattasse di una detenzione illegale. Inoltre, durante un'udienza presso la Corte Costituzionale della scorsa settimana, la difesa aveva affermato che Yoon non aveva mai avuto l'intenzione di imporre pienamente la legge marziale, ma che si trattava di una misura di avvertimento per superare lo stallo politico.

Le accuse

L'insurrezione è una delle poche accuse penali da cui un presidente sudcoreano non gode di immunità. Qualora fosse davvero condannato, il reato è punibile con l'ergastolo o la pena di morte. Va segnalato, però, che l'ultima condanna a morte nella nazione risale al 1997. Di certo c'è che si tratta del primo presidente nella storia del paese a essere processato per questo reato. Parallelamente al processo penale, la Corte Suprema dovrà decidere entro 180 giorni se rimuovere Yoon dalla sua carica o ripristinare i suoi poteri presidenziali.

Oltre a concentrarsi sul ruolo che Yoon avrebbe avuto nell'imposizione della legge marziale, il presidente è stato accusato anche di collusione con il ministro della Difesa, Kim Yong-hyun, e di abuso di potere per aver inviato l'esercito all'Assemblea Nazionale nel tentativo di bloccare il voto che poi ha annullato la sua decisione estrema.

L'opposizione

Lo scorso 14 dicembre il Gukhoe, il Parlamento sudcoreano, formato a maggioranza dall'opposizione, ha votato per l'impeachment di Yoon. Si tratta del secondo presidente a subirne uno.

Il portavoce del Partito Democratico, Han Min-soo, ha dichiarato: "Il pubblico ministero ha deciso di incriminare Yoon Suk-yeol, accusato di essere il leader di un'insurrezione". E ha aggiunto: "La punizione del leader inizia finalmente ora".

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