Dagli investimenti stranieri al green, la Cina segue la strada delle riforme

Nel corso degli ultimi mesi le autorità di Pechino hanno implementato misure e programmi volti a potenziare vari settori dell’economia della Repubblica popolare

Dagli investimenti stranieri al green, la Cina segue la strada delle riforme
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Le autorità cinesi proseguono nel loro piano di riforma in vari settori del Paese, tra cui politica, economia, cultura, società e green, per tenere fede agli impegni presi al termine della terza sessione plenaria del 20esimo Comitato centrale del Partito comunista, tenutasi dal 15 al 18 luglio scorso. L’obiettivo è quello di dare nuovo impulso alla modernizzazione della Repubblica popolare ed evitare che ceda il passo ai suoi avversari.
Alla fine di settembre, è stato presentato un pacchetto di misure macroeconomiche, incentrate sul potenziamento degli aggiustamenti analitici, sull’espansione della domanda interna, sul sostegno alle operazioni commerciali, sul rinvigorimento del mercato dei capitali e sulla promozione della ripresa di quello immobiliare. Queste riforme sono state presentate al termine di un trimestre durante il quale, secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica, l’economia di Pechino ha acquisito una base solida e registrato un aumento del Pil del 4,8% rispetto all’anno precedente. Diverse istituzioni internazionali e straniere, tra cui la Ubs Investment Bank, Goldman Sachs, la Banca mondiale e l’Fmi, hanno inoltre rivisto al rialzo le loro previsioni sulla crescita della Cina.

Il pacchetto presentato a settembre è solo l’ultimo di una lunga serie volta a mantenere gli impegni presi dalle autorità della Repubblica popolare a luglio. Nel marzo scorso, il governo di Pechino ha lanciato un programma su larga scala per l’aggiornamento delle attrezzature e la permuta dei beni di consumo. Secondo quanto riportato da CMG (China Media Group) esso avrebbe avuto effetti positivi sull’economia e sul benessere della popolazione. Di recente, è stato emesso il quarto lotto di obbligazioni speciali del Tesoro a lunghissimo termine per un valore di 55 miliardi di yuan e volto a sostenere il rinnovo di attrezzature come macchinari agricoli, vecchi ascensori, ecografi a colori e macchine per la TAC.

Per quanto riguarda i consumi, l’Ufficio nazionale di statistica ha registrato un aumento delle vendite di beni al dettaglio pari al 3,3% rispetto al 2023. La crescita nominale del reddito disponibile pro capite di residenti urbani e rurali aumenta del 5,2%. Stabile il mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione nelle città attestatosi dal 5,1%. Anche questo ambito è stato oggetto di misure da parte delle autorità di Pechino, con l’avvio di una politica di sussidi per le imprese volta a favorire l’assunzione di neolaureati e candidati di età compresa tra i 16 e i 24 anni. Sostegno è stato anche assicurato alla forza lavoro rurale, ai lavoratori flessibili e ad altri gruppi chiave.

Nell’ambito della transizione green, ad agosto il Comitato centrale del Pcc e il Consiglio di Stato hanno presentato una serie di linee guida per accelerarla in tutti i settori. Gli obiettivi principali sarebbero il raggiungimento di “risultati notevoli” entro il 2030 e la creazione di un sistema economico sostanzialmente verde e a basse emissioni carbonio nel 2035. Stando a quanto affermato dal ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’informazione, la Cina rafforzerà lo sviluppo e le forniture di attrezzature e prodotti tecnologici e green a basse emissioni, oltre a promuovere lo sviluppo di industrie intelligenti e il potenziamento di fonti di energia non inquinanti.

Sono stati toccati dalle riforme anche gli investimenti strategici di soggetti stranieri. Venerdì 1° novembre, il governo della Repubblica popolare ha pubblicato nuove norme in materia, al fine di incoraggiarli. Grazie alle nuove modifiche, potranno investire in società quotate in borsa anche persone fisiche non cinesi, mentre secondo le vecchie regole operazioni del genere erano possibili solamente per organizzazioni e persone giuridiche.

Sono state anche aggiunte le offerte pubbliche di acquisto come ulteriore opzione per effettuare investimenti strategici, è stata autorizzata per i soggetti stranieri l’opzione di utilizzare le azioni di società estere non quotate come azioni di corrispettivo per il pagamento dell'acquisizione in caso di investimento attraverso le opzioni dei collocamenti privati o delle offerte pubbliche di acquisto, e sono stati ridotti i requisiti relativi al rapporto di partecipazione e al periodo di lock-up.

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