Migranti, gender e green deal: tutti i punti toccati da Trump

Trump apre il suo secondo mandato annunciando una rivoluzione dal controllo delle frontiere ai temi sociali: ecco tutti i punti del suo intervento

Migranti, gender e green deal: tutti i punti toccati da Trump
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L’età dell’oro per l’America comincia adesso”. Con queste parole Donald Trump ha inaugurato il suo secondo mandato precisando che il declino degli Stati Uniti “è finito”. Un messaggio tanto più eloquente perché pronunciato nella Rotonda del Campidoglio dal 47esimo presidente a pochi passi dal suo predecessore Joe Biden e dalla vicepresidente Kamala Harris più volte bollati dal tycoon come rappresentanti di un partito che, secondo il Gop, ha condotto il Paese alla deriva.

Migranti, dazi, genere e razza. Questi sono solo alcuni dei temi principali toccati da Trump durante il suo discorso d'insediamento che ha abbandonato i toni dell’"American carnage" descritti nel 2017 per abbracciare un approccio più pragmatico con punte kennediane. A partire dal controllo della frontiera, un dossier che il nuovo inquilino della Casa Bianca intende affrontare dichiarando l’emergenza al confine sud con il Messico e inviando l’esercito. Tra gli applausi dei presenti e diverse standing ovation il presidente Usa ha aggiunto che dichiarerà le gang criminali "organizzazioni terroristiche" e realizzerà la deportazione di "milioni di criminali e clandestini".

L’attacco all’amministrazione Biden è diretto. “Abbiamo un governo”, scandisce Trump, “che non è in grado di gestire una semplice crisi in casa” e “fornisce rifugio e protezione a criminali pericolosi, molti provenienti da prigioni e istituti psichiatrici entrati illegalmente”. Per il 47esimo presidente chi lo ha preceduto ha stanziato finanziamenti illimitati per la difesa dei confini stranieri ma si è rifiutato di difendere i confini americani.

Il leader Usa parla di “una crisi di fiducia” tracciando idealmente una linea che collega non solo il problema dell'immigrazione incontrollata ma anche quello della risposta inefficace di Washington alle emergenze in Carolina del Nord e a Los Angeles. Trump afferma che la sua elezione rappresenta “un mandato per invertire completamente e totalmente un tradimento orribile” e, facendo riferimento all’attentato alla sua vita in Pennsylvania, aggiunge che “Dio mi ha salvato per rendere di nuovo grande l’America”.

Tra le decine di ordini esecutivi prossimi al varo il presidente menziona, oltre a quelli dedicati al tema immigrazione, quelli volti a “sconfiggere un’inflazione record” causata da “una spesa eccessiva e dall’aumento dei prezzi dell’energia”. Trump annuncia dunque la dichiarazione di un’emergenza energetica nazionale per incrementare la produzione di petrolio e gas negli Stati Uniti - “trivelleremo a tutto spiano” -, sottolinea che si porrà fine al Green New Deal e si cancelleranno le leggi sui veicoli elettrici. La Casa Bianca ha confermato poco fa che il tycoon ritirerà gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima.

Quanto alle politiche commerciali il 47esimo presidente promette di imporre tasse e dazi ai Paesi stranieri per “arricchire” i cittadini statunitensi. “Il sogno americano tornerà presto e prospererà come mai prima”. Il riferimento alla Cina, grande rivale di Washington, arriva quando Trump dichiara che con lui al comando gli Usa si riprenderanno il Canale di Panama. Nelle ultime settimane l’esponente repubblicano ha infatti accusato Pechino di gestire la strategica via di navigazione.

Ampio spazio nel discorso d’insediamento è dedicato ai temi socio-culturali. Trump afferma che “da oggi in poi la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti sarà che ci sono solo due generi, maschile e femminile” e indica che porrà fine “anche alla politica governativa di cercare di manipolare socialmente razza e genere in ogni aspetto della vita pubblica e privata. Forgeremo una società che è indifferente al colore e basata sul merito”. Posizioni su cui il miliardario ha più volte battuto in campagna elettorale, come il suo impegno per ripristinare “la libertà di parola in America”.

Se il quadro dipinto da Trump è quello di una nazione in stato di declino il nuovo inquilino della Casa Bianca non manca di immettere numerosi elementi di ottimismo - "mentre liberiamo la nostra nazione la condurremo a nuove vette di vittoria e successo" - e, dopo aver evocato alcuni passaggi della storia americana, si ritaglia un posto da protagonista. "La mia eredità più orgogliosa sarà quella di un pacificatore e unificatore" dice il presidente citando l'accordo sugli ostaggi nella Striscia di Gaza. Che però non gli basta.

Trump infatti intende costruire l'esercito più forte del mondo, cambiare il nome del Golfo del Messico nel Golfo d'America, ribattezzare la montagna nordamericana più alta Monte McKinley (dal nome del suo predecessore preferito) e lanciare astronauti su Marte. Da oggi il suo Paese lo attende alla prova dei fatti.

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