Trump e la "donna di ghiaccio". Ecco chi guiderà davvero la Casa Bianca

Susie Wiles, capo di gabinetto del 47esimo presidente Usa, intende portare ordine e disciplina alla Casa Bianca

Trump e la "donna di ghiaccio". Ecco chi guiderà davvero la Casa Bianca
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Se c’è una persona in grado di tenere a bada i peggiori istinti di Donald Trump quella è Susie Wiles. È a lei che il 47esimo presidente degli Stati Uniti ha affidato il delicatissimo incarico di capo di gabinetto premiandola per aver gestito senza sbavature la sua campagna elettorale. “Vincerà sui temi economici”, spiegava tra una tappa e l’altra ai sondaggisti scettici la “donna di ghiaccio”. Un soprannome assegnatole per il suo approccio freddo e concentrato, diametralmente opposto a quello del suo boss, ma dietro al quale si nasconde una fervida devozione alla causa Maga.

Uno degli endorsement più incisivi a favore di Wiles arriva da Steve Bannon che in un’intervista a Politico ha affermato che la Casa Bianca di Trump sarà molto diversa da quella "litigiosa, con scontri aperti" in cui lui è riuscito a sopravvivere per soli sette mesi. E spiega che questa volta sarà diverso perché la sede del potere esecutivo sarà nelle "mani sicure" proprio della "fantastica" capo di gabinetto scelta da The Donald.

Non che il compito che la attende sia una passeggiata. L'incarico del chief of staff, schiacciato com’è da una mole notevole di responsabilità, è infatti caratterizzato da un alto tasso di turnover. Di rado chi ricopre tale ruolo resta al suo posto per più di 18 mesi. Nel corso della sua amministrazione Joe Biden ha visto alternarsi due capi di gabinetto. All'epoca del suo primo mandato Trump ne ha avuti ben quattro. John Kelly, il più duraturo, è rimasto al servizio del miliardario per meno di un anno e mezzo mentre Reince Priebus per poco più di sei mesi.

In un articolo che si interroga su quanto a lungo possa sopravvivere Susie Wiles, il New York Times riporta che il capo di gabinetto selezionato dal tycoon, pur avendo espresso la volontà di durare per l’intero quadriennio, ha ammesso come questo lavoro non sia “garantito ma farò del mio meglio e darò tutto quello che ho”. Nel mondo di Trump, sottolinea il quotidiano, è comunque diffusa l’opinione che lei abbia più possibilità di farcela rispetto a chiunque altro.

Sono passati oltre quarantanni dall'ultima volta che Wiles, oggi 67enne, ha lavorato alle dipendenze del governo federale. In una curiosa coincidenza, da giovane si è occupata di fissare gli impegni della Casa Bianca. Figlia di un ex giocatore della National Football League con pesanti problemi di alcolismo – fu lei con una lettera a convincerlo a chiedere aiuto –, ha collaborato sin dagli anni Settanta con diversi esponenti repubblicani, tra cui Ronald Reagan. Nel 2016 ha avuto un ruolo importante nella vittoria in Florida di Trump scegliendo però di non seguirlo a Washington. Ha poi servito nella campagna di Ron DeSantis, governatore del Sunshine State, ma dopo essere stata defenestrata dall’ex astro nascente del Gop si è riavvicinata alla galassia del miliardario.

Gli osservatori non hanno mancato di far notare che Wiles sia a digiuno di politica estera e di sicurezza nazionale, temi che dovrà imparare a maneggiare in fretta considerato l’alto numero di crisi internazionali in corso. La chief of staff ammette di essere nervosa per la sfida che ha di fronte ma è certa di poter contare sulla fiducia di The Donald che le chiede pareri con regolarità. “È la prima e l’ultima persona con cui (Trump) parla durante la giornata”, afferma Chris LaCivita che ha curato la campagna elettorale del tycoon assieme a Wiles.

Spetterà dunque a lei, la "donna di ghiaccio" che non alza mai la voce, portare ordine e disciplina alla Casa Bianca e traghettare, tra mille dossier, il fumantino presidente. Con la consapevolezza che un suo fallimento potrebbe coincidere con quello dell’intera amministrazione del repubblicano.

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