Il gruppo di hacker EGodly e quei dubbi "Big balls": trema il braccio destro di Musk

Edward Coristine, giovane talento del team Doge di Elon Musk, è stato collegato da Reuters al gruppo cybercriminale EGodly tramite la sua società DiamondCDN, che ha supportato le loro attività illecite tra il 2022 e il 2023

Il gruppo di hacker EGodly e quei dubbi "Big balls": trema il braccio destro di Musk
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Edward Coristine, uno dei membri più noti del team Doge (Department of Government Efficiency) guidato dal patron di Tesla e X Elon Musk, che ha lo scopo di semplificare la macchina burocratica e renderla più efficiente, riducendo così la spesa pubblica, avrebbe fornito supporto in passato a un gruppo di cybercriminali noto come "EGodly", che si vantava di trafficare dati rubati e di perseguitare un agente dell'Fbi. A renderlo noto un'esclusiva di Reuters, basata su documenti analizzati dalla nota agenzia stampa. Coristine, 19enne ingegnere informatico conosciuto con il soprannome "big balls", è una figura di spicco nel progetto voluto da Musk e dal presidente Usa Donald Trump: in queste ultime settimane, ha ottenuto un accesso senza precedenti alle reti ufficiali del governo statunitense nel tentativo di ridimensionare drasticamente la burocrazia federale. È un pupillo del fondatore di Tesla, che lo ha pubblicamente elogiato sul suo social network X, definendolo "fantastico" in un recente post pubblicato sui social.

L'esclusiva di Reuters che inchioda il collaboratore di Musk

Secondo quanto riportato da Reuters, che ha esaminato registri aziendali, digitali e intervistato sei ex collaboratori, Coristine ha gestito, a partire dal 2022 e mentre era ancora al liceo, una società chiamata DiamondCDN. Quest'ultima offriva servizi di rete, tra cui protezione DDoS e caching, e tra i suoi utenti figurava un sito web gestito dal gruppo di cybercriminali chiamato EGodly. Una delle azioni più eclatanti del gruppo di hacker è stata il cyberstalking di un agente dell’Fbi, di cui hanno diffuso dettagli personali come numero di telefono, foto della sua casa e altre informazioni private tramite il loro canale Telegram.

Il 15 febbraio 2023, EGodly ha ringraziato pubblicamente DiamondCDN su Telegram, affermando: "Esprimiamo la nostra gratitudine ai nostri preziosi partner di DiamondCDN per averci generosamente fornito i loro straordinari sistemi di protezione DDoS e caching, che ci permettono di ospitare e proteggere il nostro sito in modo sicuro". La prova? I registri digitali, conservati da DomainTools e Any.Run, mostrano che il sito di EGodly, dataleak.fun, era collegato a indirizzi IP registrati a DiamondCDN e ad altre entità di proprietà del pupillo di Elon Musk tra ottobre 2022 e giugno 2023.

EGodly: persecuzioni digitali e crimini online

Nel 2023, EGodly ha fatto sfoggio delle sue imprese criminali sul canale Telegram, proclamando con orgoglio di aver preso il controllo di numeri di telefono, forzato l’accesso a caselle email delle forze dell’ordine in America Latina ed Europa orientale e sottratto criptovalute. Nei primi mesi del 2025, il gruppo di cybercriminali ha messo nel mirino un agente federale che, a loro dire, stava ficcando il naso nei loro affari: ne hanno svelato l’identità, spargendo sul web il suo numero di telefono, scatti della sua abitazione e frammenti della sua vita privata. Non contenti, hanno diffuso l’audio di una telefonata volgare diretta all’agente e un filmato girato da dentro un’auto, dove si vede qualcuno sfrecciare davanti alla sua casa a Wilmington, Delaware, gridando offese a squarciagola.

Reuters è riuscita a confermare l’autenticità del video, recandosi di persona all’indirizzo di Wilmington, ma non ha potuto mettere nero su bianco le altre spacconate di EGodly, come il presunto furto di numeri o l’intrusione nelle email delle autorità. L’agente dell’Fbi, ora in pensione, ha raccontato a Reuters che il gruppo di hacker era già sul radar delle forze dell’ordine per la sua abitudine di orchestrare "swatting", una tattica subdola che consiste nel lanciare falsi allarmi per spedire squadre armate a casa di ignare vittime.

Politicamente, si tratta di un motivo d'imbarazzo per Elon Musk e per il presidente Usa, Donald Trump: dopo aver condiviso per sbaglio i piani di guerra nello

Yemen con il direttore di The Atlantic, ora emerge che un membro di Doge ha avuto a che fare con un gruppo di cybercriminali e avuso accesso a numerose informazioni delicate relative al governo degli Stati Uniti.

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