En avant, à Droite!

Alcune riflessioni sui risultati di Mélenchon alle elezioni francesi

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Tra i tanti risultati inattesi che ci hanno regalato le elezioni francesi di domenica, uno dei più sorprendenti è l'indubbia affermazione di un politico che per quanto criticabile combatte tutte le battaglie della destra più profonda e convinta.

Finalmente a dare le carte in un Paese così centrale in Europa e nel mondo, ecco arrivare un uomo forte, deciso e persino decisionista, anti establishment, anti occidentale e anti atlantista, che guarda con favore all'uscita dalla Nato; così deciso a violare tutti i parametri economici europei e così euroscettico da paventare un'uscita dall'Unione europea; così antisionista da sfiorare l'antisemitismo e così opportunisticamente neutrale da sfiorare il putinismo; non così ostile a certe forme di autoritarismo alla cinese; sul piano della politica economica agli antipodi di Macron e più vicino a Marine Le Pen, smaccatamente populista, democratico obtorto collo, fieramente anti élite ma che piace alla finanza finto pauperista dei Dominique Strauss-Kahn, nazional, socialista, comunitario come la vecchia Nouvelle droite, avversario dell'austerità e della globalizzazione sfrenata, uno

che quando è venuto in visita in Italia ha persino schifato i grillini e il loro leader Giuseppe Conte.

Sì, per chi, come noi, ha sempre difeso i valori della destra sociale, non è per nulla male che abbia vinto Jean-Luc Mélenchon.

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