Pechino schiera la superportaerei: cosa può fare la nuova Type 004

Pechino investe sempre di più nella sua flotta navale. Preoccupazione in Australia per le ultime esercitazioni militari cinesi

Pechino schiera la superportaerei: cosa può fare la nuova Type 004
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Nuove immagini satellitari e analisi di esperti citate da Nbc News riferiscono che a Dalian, nella Cina nord-orientale, Pechino sarebbe impegnata nella costruzione di una gigantesca portaerei a propulsione nucleare che potrebbe rivaleggiare con la più grande nave della flotta americana. Il progetto della Repubblica Popolare conferma gli impressionanti sforzi compiuti dal Paese erede del Celeste Impero anche grazie all'ottenimento della leadership mondiale nell’industria cantieristica, sempre più in declino invece negli Stati Uniti.

Già a novembre gli analisti del Middlebury Institute of International Studies avevano pubblicate foto scattate dai satelliti che mostravano la realizzazione da parte della Cina di un prototipo di reattore navale per una grande unità da guerra di superficie. Un sistema di alimentazione che secondo gli esperti può essere associato solo alla costruzione di una “superportaerei”.

Al momento la Cina può contare su due portaerei operative: la Liaoning, acquistata dall’Ucraina, e la Shandong. Una terza, la Fujian sta completando una serie di prove finali che le permetteranno a breve di entrare in servizio ufficialmente. Quest’ultima presenta delle caratteristiche di poco al di sotto della classe delle "superportaerei" ma allo stesso tempo include diversi elementi delle unità più grandi a propulsione nucleare in dotazione agli Stati Uniti.

Quella in costruzione a Dalian sarebbe dunque la quarta portaerei della marina cinese: non a caso denominata “Type 004”, essa dovrebbe consentire il lancio di jet militari da quattro postazioni sul ponte di volo seguendo un design differente da quello delle altre unità del Paese del dragone che hanno infatti solo tre sistemi di lancio a catapulta elettromagnetica. Anche le "superportaerei" americane hanno quattro punti di lancio e per gli analisti la “Type 004” sarà in grado di competere in particolare con la USS Gerald R. Ford, la più grande e avanzata della U.S. Navy.

Il regime di Xi Jinping non ha ammesso di avere in progetto una nuova portaerei. A richiesta di commento in merito alle ultime indiscrezioni, Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata cinese a Washington, ha svicolato dichiarando che la politica di difesa di Pechino è “puramente difensiva per natura” e non si “impegna in una corsa agli armamenti con nessun altro Paese”. La Cina, ha proseguito Pengyu, “ha sempre adottato azioni concrete per salvaguardare la pace mondiale e apportare stabilità (...) nel mondo”.

Xi Jinping punta alla modernizzazione di tutte le divisioni delle forze armate. La sua politica aggressiva nei confronti dei vicini nel Mar Cinese Meridionale e, soprattutto, di Taiwan, che considera una “provincia ribelle”, lascia però intravedere la priorità attribuita da Zhongnanhai al rafforzamento della flotta navale di Pechino, già al primo posto al mondo per dimensioni. E per completare il dominio incontrastato sui mari il leader del gigante asiatico potrebbe avere già approvato il piano per dotare il suo Paese di sei portaerei entro il 2035.

A riprova della sua crescente potenza navale, nelle scorse settimane la Cina ha condotto delle esercitazioni militari al largo dell’Australia sollevando timori tra le autorità locali.

L'ambasciatore della Repubblica Popolare a Canberra, Xiao Qian, ha fatto sapere che Pechino condurrà ulteriori manovre vicino all'Australia sottolineando che sia "normale" per una grande potenza schierare risorse navali in varie parti del globo. Il rappresentante diplomatico si è rifiutato di dire se la mossa del suo Paese sia un messaggio al governo australiano affinché smetta di condurre esercitazioni simili nel Mar Cinese Meridionale.

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