Quel fango gettato su Trump

Caro Domenico,il verdetto raggiunto all'unanimità da una giuria di New York con il quale Donald Trump è stato ritenuto colpevole, a mio modesto avviso, non soltanto non reca nocumento all'ex presidente degli Stati Uniti ma addirittura lo avvantaggia clamorosamente

Quel fango gettato su Trump
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Illustre Direttore Feltri,

ha visto che alla fine sono riusciti a condannare Trump e a farlo passare per quello che, secondo me, non è, cioè un delinquente, anche privo di morale, bugiardo, pericoloso. Insomma, un uomo che non sarebbe opportuno preferire alle urne né averlo come rappresentante, va da sé. Quali saranno, a suo

giudizio, le conseguenze di questo verdetto sulle elezioni del prossimo novembre? A luglio si saprà, a quanto ho capito, se Trump verrà rinchiuso in carcere o se se la caverà con i servizi sociali o una multa. Staremo a vedere. Intanto i democratici gongolano. Inclusi quelli nostrani. Ce l'hanno fatta a screditare il tycoon.

Domenico Mieli

Caro Domenico,

il verdetto raggiunto all'unanimità da una giuria di New York con il quale Donald Trump è stato ritenuto colpevole, a mio modesto avviso, non soltanto non reca nocumento all'ex presidente degli Stati Uniti ma addirittura lo avvantaggia clamorosamente. Il motivo è semplice: la gente comune, come me e te, prova una naturale simpatia e persino fiducia nei confronti del soggetto preso di mira mediaticamente, in tal caso anche giudiziariamente, cosa che patì lo stesso Silvio Berlusconi. Pensa per un momento a quello che ha subito Giorgia Meloni durante la campagna elettorale conclusasi con il sorprendente trionfo di Fratelli d'Italia, partito che, in tempi record, è riuscito a moltiplicare i consensi. Si diceva che Meloni fosse la fascista che avrebbe demolito l'immagine dell'Italia nel mondo e guastato le relazioni diplomatiche con i Paesi big di tutto il globo. È accaduto l'esatto opposto.

Il risultato elettorale conseguito è stato ovviamente il frutto di anni e anni di duro lavoro, impegno, scelte intelligenti e coraggiose operate dalla leader di Fratelli d'Italia, la quale ha dato prova con i fatti di essere persona coerente e affidabile, a differenza di altri leader o presunti tali. Insomma, io credo che nessuna campagna di demolizione

possa mai distruggere, azzerare e vanificare quello che si è compiuto e dimostrato con le azioni e con una condotta che ha fatto breccia nel cuore, in questo caso, degli elettori, che sono tutt'altro che scemi, quantunque vengano reputati tali dai progressisti. Quando accade che un soggetto politico viene preso di mira in questa maniera quasi ossessiva, significa che costui è percepito quale soggetto forte e temibile. Nessuno si accanirebbe con un perdente. La mediocrità non suscita gelosie e paure. Neppure viene notata, passa inosservata. Trump in questi mesi ha mietuto successi e vittorie e, più ci avviciniamo alle votazioni, più cresce il terrore della sconfitta nei suoi antagonisti politici, i quali si illudono di risolvere la questione facendo fuori Donald gettandogli fango addosso. Strategia consolidata della sinistra.

Dunque, la condanna di Trump costituisce senza dubbio una notizia rilevante, dal momento che è la prima volta nella storia che un ex presidente degli Stati Uniti viene condannato in un processo penale ed è la prima volta nella storia che un candidato presidente corre da pregiudicato. Eppure tale condizione non impedirà a Trump di essere eletto. Nei prossimi mesi ne vedremo delle belle.

Le accuse mosse al magnate hanno sempre avuto un carattere pretestuoso. Si è voluto in qualche modo sputtanarlo. E la tattica è stata quella di accostarlo ad una pornostar, il cui silenzio Trump avrebbe pagato (cosa non illecita) perché durante la campagna per le presidenziali del 2016 ella tacesse circa una loro presunta relazione (da Trump sempre negata) avvenuta lustri prima. Si sostiene che tale silenzio sia stato remunerato con i fondi per la campagna stessa. Insomma, per tagliare corto, si è montato su un casino con lo scopo di veicolare l'idea di un candidato imbarazzante, impresentabile, ovvero moralmente corrotto.

Ma mi chiedo: è meglio un presidente che si trastullò (ammesso che ciò sia accaduto) con la pornostar e lavora per la pace o un presidente che tiene l'attributo in gabbia ma il quale sta per trascinarci in un conflitto globale combattuto sul suolo europeo con armi nucleari?

Cosa davvero dovrebbe scandalizzare e allarmare?

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