Il flop di Pedro Sanchez: lo "tsunami" popolare lo travolge

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha sciolto il parlamento e ha convocato le elezioni anticipate il 23 luglio dopo la sconfitta alle amministrative di ieri

Il flop di Pedro Sanchez: lo "tsunami" popolare lo travolge
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È uno tsunami quello che ha travolto ieri il Partito socialista spagnolo (Psoe) alle elezioni amministrative. Un test fallimentare per il premier Pedro Sanchez, che ha perso la Comunità Valenciana, l'Extremadura e Siviglia, vincendo solo in Castilla-La Mancha: sciolto il Parlamento e dimessosi dopo aver comunicato la decisione a re Felipe VI, il premier ha così ha annunciato a sorpresa la convocazione di elezioni legislative anticipate il 23 luglio. Un terremoto che, dopotutto, non poteva non avere conseguenze politiche. Alle elezioni locali di ieri, infatti, il partito popolare di Alberto Núñez Feijóo ha ottenuto quasi 750mila voti in più rispetto ai socialisti e ha prevalso nelle principali città del Paese, oltre che in territori storicamente di sinistra, suggellando una vittoria netta nella prima grande tornata elettorale dopo la pandemia che ha portato gli spagnoli ad eleggere 12 comunità autonome e 8.087 comuni.

A Madrid il Partito popolare - rappresentato nella Comunità della capitale da Isabel Díaz Ayuso - ha conquistato la maggioranza assoluta, lasciando Más Madrid e il Psoe al secondo e terzo posto, con un netto distacco. Per i socialisti, è un colpo da ko che ha così portato a una inevitabile crisi nella leadership del premier dimissionario: il quotidiano El Mundo spiega che, con la vittoria Castiglia-La Mancia, Emiliano García-Page diventa così la più "solida alternativa" a Sanchez se il Partito socialista dovesse naufragare alle elezioni generali di dicembre.

Il tandem con Vox e il crollo di Podemos

Nella Comunità Valenciana e in Aragona, con i candidati Carlos Mazón e Jorge Azcón, il Partito popolare è stato quello più votato, il che metterà molto probabilmente fine al governo di due illustri esponenti del partito socialista come Ximo Puig e Javier Lambán. In queste due comunità, infatti, così come in altre municipalità, i popolari dovranno stringere un patto di governo con la destra di Vox. L'alleanza popolari-Vox prenderà forma anche alle Baleari, dove Francina Armengol rimarrà alla guida del governo.

Nelle Isole il Partito popolare è diventato di gran lungua la forza maggioritaria: con il sostegno di Vox, il tandem conservatore potrà così contare sulla maggioranza assoluta per governare. Va detto, a proposito della sconfitta della sinistra in Spagna, che il crollo è stato - in parte - dovuto alla debolezza dei partner di sinistra dei socialisti: Unidas Podemos, infatti, è crollato praticamente in tutti i territori, mentre, al contrario, i popolari sono riusciti ad assorbire completamente i voti di Ciudadanos.

Governo in crisi e nuove elezioni

Il test delle amministrative rappresenta un test cruciale in vista delle elezioni politiche anticipate di luglio, che potrebbero così spianare la strada a una vittoria dei popolari. Dopo cinque anni in carica, il primo ministro Sanchez fa dunque i conti con un elettorato sempre più scontento per l'operato del governo, soprattutto a causa della forte inflazione e il conseguente calo del potere d'acquisto delle famiglie. Inoltre, l'approvazione del Parlamento della "legge trans" e della riforma della normativa sull'aborto hanno provocato delle forti tensioni tra socialisti e Podemos, con i primi che hanno espresso riserve sulla normativa voluta dalla sinistra radicale. Una riforma, fortemente contestata da popolari e Vox, che contempla il diritto alla libera "autodeterminazione di genere" per tutti gli over 16 e, per quanto concere l'aborto, include un congedo per mestruazioni "invalidanti" coperto dallo Stato.

Il governo è inoltre finito nel mirino delle critiche dell'opposizione per il rilascio anticipato dei terroristi condannati dal gruppo separatista basco dell'Eta e per aver abolito il reato di sedizione: reato per il quale nove leader separatisti sono stati condannati per il loro ruolo nella tentata indipendenza della regione della Catalogna nel 2017.

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