I punti chiave
Il senatore del Partito Repubblicano Usa Chuck Grassley ha svelato l'identità del cittadino straniero che sarebbe coinvolto con il presidente Joe Biden e suo figlio Hunter in uno schema di "corruzione criminale": si tratterebbe dell'ex ministro ucraino e fondatore di Burisma Holdings, Mykola Zlochevsky. Secondo Grassley, sulla base di quanto riferito da un informatore dell'Fbi, l'oligarca ucraino sarebbe in possesso di 17 registrazioni contenenti conversazioni riservate con il presidente Usa e il figlio. Nello specifico si tratterebbe di "15 registrazioni audio di telefonate tra lui e Hunter Biden" e "due registrazioni audio di telefonate tra lui e il vicepresidente Joe Biden". Grassley ha inoltre sottolineato che il Congresso non ha ancora un "quadro completo" di ciò che il documento dice realmente. Ecco perché, afferma, "è importante che il documento sia reso pubblico nella sua interezza, in modo che il popolo americano possa vederlo", ha spiegato il senatore del Gop, che accusa il Bureau di aver inutilmente eliminato alcune informazioni importanti dallo stesso docuimento. Hunter Biden è attualmente oggetto di un'indagine federale condotta dal procuratore del Delaware, David Weiss, nominato da Trump
Il documento che può inchiodare Biden
James Comer, il repubblicano a capo del principale comitato investigativo della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti (l'House Committee on Oversight and Reform), ha dichiarato nei nei giorni scorsi che formalizzerà l'accusa nei confronti del direttore dell'Fbi, Christopher Wray, di oltraggio al Congresso. L'accusa verrà presentata nonostante Comer sia stato informato dai funzionari del Bureau - dopo mesi di pressioni - circa il documento che, secondo l'esponente del Gop, proverebbe uno schema di corruzione criminale che coinvolgerebbe il presidente Usa, Joe Biden. Secondo quanto riferito da Fox News, l'Fbi avrebbe portato a Comer il documento in questione - un modulo FD-1023 - che descriverebbe uno schema criminale da 5 milioni di dollari che coinvolgerebbe Joe Biden - al tempo dei fatti contestati, vicepresidente - e un cittadino straniero, Mykola Zlochevsky, presidente e fondatore di Burisma. Secondo l'ex procuratore generale Matt Whitaker, intervistato da Fox News, i nastri audio in possesso del fondatore Burisma potrebbero essere "un evento catastrofico" per il presidente Biden.
Lo scandalo Burisma
Sotto esame è il controverso ruolo di Hunter Biden presso la Burisma Holdings, la compagnia energetica ucraina di cui era entrato a far parte con un maxi-compenso mentre suo padre era vicepresidente degli Stati Uniti, nel 2015. Come già evidenziato in passato da InsideOver, l’allora vicepresidente di Obama fece la sua prima visita a Kiev nell’aprile 2014, proprio quando il governo post-Maidan stava lanciando la sua operazione militare contro i separatisti russi nel Donbass. Rivolgendosi al parlamento di Kiev, Biden dichiarò che "la corruzione non potrà più avere spazio nella nuova Ucraina", sottolineando che gli Stati Uniti "sono la forza trainante dietro il Fmi” e stavano lavorando per assicurare a Kiev “un pacchetto multimiliardario per aiutare" il governo. Nello stesso periodo, Hunter Biden venne nominato nel consiglio di amministrazione di Burisma, a 50 mila dollari al mese, nonostante la sua totale mancanza di esperienza nel settore energetico e negli affari ucraini. Il figlio del presidente Usa ripagò il fondatore di Burisma contattando un importante studio legale di Washington, Dc, Boies, Schiller e Flexner, dove aveva lavorato come consulente. Nel gennaio successivo, i beni dell’oligarca vennero scongelati nel Regno Unito.
Nella primavera del 2014, l’Associated Press e persino il New York Times, sollevarono perplessità sul ruolo di Hunter Biden nella compagnia ucraina. Joe Biden si è sempre dichiarato estraneo agli affari del figlio: ma è davvero così?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.