James Comer, il repubblicano a capo del principale comitato investigativo della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti (l'House Committee on Oversight and Reform), ha dichiarato che inizierà il processo per accusare il direttore dell'Fbi, Christopher Wray, di oltraggio al Congresso. L'accusa verrà formalizzata nonostante Comer sia stato informato dai funzionari del Bureau - dopo mesi di pressioni - circa il documento che, secondo l'esponente del Gop, proverebbe uno schema di corruzione criminale che coinvolgerebbe il presidente Usa, Joe Biden. Secondo quanto riferito da Fox News, l'Fbi avrebbe portato a Comer il documento in questione - un modulo FD-1023 - che descriverebbe uno schema criminale da 5 milioni di dollari che coinvolgerebbe Joe Biden - al tempo dei fatti contestati, vicepresidente - e un cittadino straniero di cui, al momento, si ignora l'identità.
"Indagini alle fase iniziali"
Inizialmente l'Fbi aveva proposto a Comer di esaminare il documento presso la sede del Bureau, ma in seguito alle minacce di Comer di accusare Wray di oltraggio al Congresso, i federali hanno portato fisicamente il documento a Capitol Hill. "Durante il briefing, l'Fbi si è nuovamente rifiutata di consegnare il documento non classificato alla custodia del Comitato di supervisione della Camera", ha dichiarato Comer in un comunicato. "Ora ci sarà un'udienza per oltraggio al Congresso". Il deputato repubblicano ha sottolineato che, "data la gravità e la complessità delle accuse contenute in questo documento, il Congresso deve indagare ulteriormente". L'indagine, ha poi aggiunto, "è solo all'inizio".
Secondo quanto riferisce Fox News, l'informatore - il whisteblower - che avrebbe informato l'Fbi di uno schema di corruzione criminale che coinvolgerebbe Joe Biden è una fonte "altamente credibile". Ma è scontro sulla stampa usa circa la vericidità delle accuse contro il presidente Biden. In una dichiarazione rilasciata a Cbs News, l'Fbi ha descritto il modulo FD-1023 come un documento "utilizzato dagli agenti dell'Fbi per registrare informazioni non verificate da una fonte umana riservata". L'Fbi sottolinea inoltre che "la "registrazione delle informazioni non le convalida, non ne stabilisce la credibilità e non le confronta con altre informazioni verificate dall'Fbi". Ian Sams, portavoce della Casa Bianca, ha sottolineato in una dichiarazione quella del presidente Comer "è l'ennesima dimostrazione che le sue cosiddette indagini" sono "trovate politiche che non mirano a ottenere informazioni", ma a "diffondere insinuazioni e falsità" per attaccare il presidente.
L'accusa
Il 10 maggio scorso James Comer ha accusato pubblicamente la famiglia presidenziale di aver intascato 10 milioni di dollari da non meglio precisate entità straniere. In particolare, i repubblicani indagano sugli affari all'estero del figlio Hunter nel periodo in cui Biden era vicepresidente nell'amministrazione di Barack Obama. Il presidente ha sempre negato di essere a conoscenza degli affari di Hunter Biden in Ucraina e in Cina, ma i repubblicani del Congresso sostengono altresì che l'inquilino della Casa Bianca fosse ben informato del business del figlio secondogenito e lobbista. E lo avrebbe favorito grazie alla sua influenza politica. L'accusa, del resto, non è nuova.
Joe Biden – al tempo vicepresidente – avrebbe infatti ospitato Hunter e il suo partner d’affari Jeff Cooper sull’Air Force 2 a Città del Messico nel 2016, dove Hunter ha organizzato un incontro con il figlio di Alemán per discutere di un “gigantesco affare”. A tutto questo si aggiungono gli sms pubblicati da Fox News che includono uno scambio tra Tony Bobulinski – ex socio di Hunter Biden – e che provavano l’interessamento del padre negli affari del figlio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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