I tedeschi ora conoscono la data in cui, salvo clamorosi colpi di scena, saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Bundestag: è il prossimo 23 febbraio. La scelta è frutto dell'intesa tra i leader dei partiti tedeschi per il voto anticipato necessario dopo la crisi del governo formato da Spd, Verdi e Liberali. Crisi che, com'è noto, è stata innescata dopo che, palesando una rottura ormai insanabile, Scholz ha licenziato il ministro delle Finanze Christian Lindner (liberali).
Cosa succede ora
Tocca al cancelliere Olaf Scholz di far partire il processo che terminerà con le elezioni. Il prossimo 11 dicembre Scholz porrà la questione di fiducia al Bundestag e, nell'ipotesi quasi certa della mancata maggioranza a favore del governo, si aprirà formalmente la crisi. La Camera dovrà decidere sulla mozione di Scholz il 16 dicembre. Il cancelliere a quel punto proporrà lo scioglimento del Bundestag al presidente Frank-Walter Steinmeier, come previsto dall'articolo 68 della Costituzione tedesca. Il presidente federale ha 21 giorni di tempo per sciogliere il Bundestag. Non è obbligato a farlo, nel senso che se in parlamento si dovesse formare una nuova maggioranza allora si andrebbe avanti, con la nascita di un nuovo esecutivo. In caso di scioglimento del Bundestag, invece, entro 60 giorni si deve andare alle elezioni. Normalmente il presidente accoglie la richiesta/proposta del governo per la data delle elezioni.
I candidati in corsa
I socialdemocratici dell'Spd potrebbero ripresentare Scholz, ma non è detto. Visto il forte calo di consenso potrebbero virare sul ministro della Difesa, Boris Pistorius, che al momento sembra piacere di più. C'è però un dilemma che serpeggia in seno al partito: disarcionare un cancelliere potrebbe essere molto pericoloso, ripetendo il disastro democratico degli Stati Uniti, con Biden scalzato in corsa da Kamala Harris, che ha raccolto meno consensi del previsto.
I centristi della Cdu, considerati i grandi favoriti dai sondaggi, candideranno Friedrich Merz, che per 15 anni circa è rimasto fuori dalla politica: da fiero avversario di Angela Merkel risultando sconfitto non accettò mai uno strapuntino, preferendo restare al di fuori di tutto.
I Verdi sosterranno Robert Habeck mentre l'ultra destra di AfD presenta Alice Weidel. Liberali in forte difficoltà: rischiano di restare fuori dal Parlamento se otterranno meno del 5% (ad oggi i sondaggi li danno intorno al 4%).
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