Sebbene manchino una decina di giorni all'insediamento di Donald Trump la politica estera americana non potrebbe essere più in tumulto di così. Per ora non si tratta di scelte già vergate ma le parole del neopresidente eletto combinate all'oratoria al fulmicotone di Elon Musk hanno fatto il resto. Ad essere in fibrillazione, al di là dei casi "estremi" di Panama e del Canada, è soprattutto l'Europa ad essere sulle barricate.
Lo scontro con la Germania
La più recente di queste querelle è sorta a proposito della controversa intervista di questa sera tra il magnate di Tesla e la leader di Alternative fur Deutschland, Alice Weidel. Musk non aveva mai nascosto il suo apprezzamento per il partito tedesco che miete consensi, dettaglio che durante lo scorso Capodanno aveva fatto sbottare il cancelliere tedesco Olaf Scholz. In quell'occasione, il quotidiano Welt aveva pubblicato un'intervista in cui Musk annunciava che AfD è "l'ultimo barlume di speranza", mentre aveva ribadito che il partito "otterrà una vittoria epica" alle elezioni. Adesso, con l'intervista alla Weidel, la questione rischia di sfuggire di mano, essendo la Germania in campagna elettorale, in un momento molto critico della sua storia recente.
"La Commissione europea ha forti poteri a sua disposizione per intervenire se l'intervista di questa sera viola il diritto Ue", ha dichiarato il commissario europeo per la Giustizia e lo Stato di diritto, Michael McGrath, in un'intervista all'emittente irlandese Rte. "Dobbiamo, da un lato, proteggere la libertà di parola, che è un diritto fondamentale, ma dall'altro lato, garantire che queste piattaforme online molto grandi non usino i potenti strumenti a loro disposizione per amplificare certi messaggi al fine di influenzare l'esito delle elezioni. Siamo pronti ad agire e a intervenire utilizzando il Digital services act dove opportuno", ha dichiarato McGrath. Il vero problema non è l'intervista in sè, ma il rischio che Musk possa usare algoritmi incorporati per aumentare artificialmente la rilevanza dell'intervista in modo da avvantaggiare l'Afd nelle prossime elezioni tedesche attraverso pratiche scorrette. "Ma è chiaro che le grandi piattaforme online hanno un potere enorme e sono in grado di amplificare determinati contenuti al di sopra di altri", ha spiegato il Commissario.
Il fronte contro i laburisti inglesi
L'altro fronte fresco di tensioni è quello con il Regno Unito. Le acque della special relationship erano agitate da tempo ma la bagarre nata attorno al caso caso della sottosegretaria Phillips e al rifiuto di guidare un'inchiesta pubblica sullo sfruttamento sessuale di minori. Il 6 gennaio scorso, Musk aveva accusato il premier Keir Starmer di essere "complice di stupri di massa". Da lì a poco è arrivato anche un post disastroso su X con annesso lancio di un sondaggio che chiedeva: "L'America dovrebbe liberare il popolo della Gran Bretagna dal suo governo tirannico (sì o no)". Dura la reazione di Starmer, che senza menzionare direttamente Musk, aveva poi criticato "coloro che diffondono bugie e disinformazione" rifiutandosi di commentare oltre.
Macron e gli altri
Nelle complicate relazioni Stati Uniti-Europa, o meglio, Musk-Europa, si inserisce a gamba tesa Emmanuel Macron, altro leader in bilico. Il presidente francese è stato tra i primi a esprimere incredulità lunedì circa le sue simpatie per l'Afd. "Dieci anni fa, chi ci avrebbe creduto se ci avessero detto che il proprietario di uno dei più grandi social network al mondo avrebbe sostenuto un nuovo movimento reazionario internazionale e sarebbe intervenuto direttamente nelle elezioni, anche in Germania?" ha affermato. Gli hanno fatto da eco anche il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store intervenuto nel dibattito, affermando di trovare "preoccupante che un uomo con un notevole accesso ai social network e notevoli risorse economiche sia così direttamente coinvolto negli affari interni di altri Paesi". Anche la portavoce del governo spagnolo, Pilar Alegría, ha affermato che le piattaforme digitali come X dovrebbero agire con "assoluta neutralità e soprattutto senza alcun tipo di ingerenza". Musk ha risposto agli ultimi due per le rime, evidenziando le statistiche sulla criminalità in Norvegia e Spagna e attribuendo il mortale attentato al mercatino di Natale in Germania all'"immigrazione incontrollata di massa".
La risposta di Costa e von der Leyen
"L'Ue proteggerà sempre i nostri cittadini e l'integrità delle nostre democrazie e libertà. Ci auguriamo un impegno positivo con la prossima amministrazione statunitense, basato su valori comuni e interessi condivisi. In un mondo difficile, Europa e Stati Uniti sono più forti insieme", scrivono su X il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen mediante un post identico.
La domanda è: fin dove vuole arrivare Musk? Gli interventi politici comportano dei rischi per un magnate del suo calibro.
I suoi commenti sono osservati attentamente dagli investitori Tesla, che sta già lottando in Europa, dove le nuove immatricolazioni dei veicoli elettrici sono diminuite del 13% nei primi nove mesi del 2023. In Germania, del 44%. Tuttavia, la sua assertività potrebbe dare i suoi frutti: del resto anche i suo "investimento politico" negli Usa avuto successo. In Europa potrebbe anche fare il bis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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