"Complice degli stupri di massa in cambio di voti". Starmer nel mirino di Musk

La vicenda è legata al caso della sottosegretaria Phillips e al rifiuto di guidare un'inchiesta pubblica sullo sfruttamento sessuale di minori

"Complice degli stupri di massa in cambio di voti". Starmer nel mirino di Musk
00:00 00:00

Bufera nel Regno Unito in seguito alle parole di Elon Musk: "Starmer era profondamente complice degli stupri di massa in cambio di voti. Questo è ciò che l'inchiesta avrebbe dimostrato" ha scritto il magnate di Tesla in un post su X, rispondendo così alle dichiarazioni del premier britannico Keir Starmer, che aveva affermato alla Bbc che chiedere ulteriori indagini sul caso stupri significherebbe "saltare sul carrozzone dell'estrema destra".

La bufera su Jess Phillips

Starmer si era impegnato personalmente nella difesa di Jess Phillips, sottosegretaria del suo gabinetto con delega alla lotta contro la violenza di genere, finita nel mirino di Musk con l'accusa di "apologista del genocidio dello stupro" poichéha respinto una richiesta al governo di guidare un'inchiesta pubblica sullo sfruttamento sessuale dei minori a Oldham. "Lo sfruttamento sessuale dei minori è assolutamente disgustoso. Per molti anni, troppe vittime sono state completamente abbandonate" ha detto Starmer che però ha messo in guardia da "coloro che diffondono bugie e disinformazione e non sono interessati in alcun modo alle vittime, ma solo a se stessi". Il primo ministro ha anche difeso Phillips, dicendo che ha fatto "1.000 volte di più di quanto abbiano mai sognato di fare altri quando si trattava di proteggere le vittime di abusi sessuali".

Il caso di Oldham

Il premier britannico è molto sensibile all'argomento, poiché da procuratore riaprì casi che erano stati chiusi e presumibilmente conclusi, avviando la prima grande azione penale contro una gang di adescatori asiatici a Rochdale, il primo del suo genere. Dopo aver difeso il suo record, Starmer ha continuato ad attaccare coloro che hanno criticato lui e Jess Phillips. Non nomina mai direttamente Musk, lasciando spazio anche per attacchi ai Tories, che si sono uniti a Musk nel chiedere un'inchiesta sulle bande di stupratori di Oldham.

La questione retrodata all'ottobre dell'anno scorso, quando Phillips respinse la richiesta del consiglio di Oldham di aprire un'inchiesta guidata dal governo sullo sfruttamento sessuale dei minori da parte di gang di pakistani, affermando che la competenza nelle idagini sarebe dovuta rimanere al consiglio della città. Dopo che la sua decisione è stata riportata da GB News il 1 gennaio, è iniziato il caos: il 2 gennaio, l'opposizione e il leader del partito conservatore Kemi Badenoch hanno chiesto un'inchiesta pubblica nazionale. Quasi immediata la reazione d'oltreoceano di Musk. Poi questa mattina, il post di Musk, con annesso lancio di un sondaggio che chiede: "L'America dovrebbe liberare il popolo della Gran Bretagna dal suo governo tirannico (sì o no)". Starmer, senza menzionare direttamente Musk, ha poi criticato "coloro che diffondono bugie e disinformazione" e si è rifiutato di commentare.

Tensioni tra Washington e Londra

Ed Davey, il leader dei Lib Dem, ha dichiarato che l'ambasciatore degli Stati Uniti dovrebbe essere convocato al Foreign Office per spiegare perché un alleato di Trump chiede che il governo venga rovesciato. "Questa retorica pericolosa e irresponsabile è un'ulteriore prova che il Regno Unito non può fare affidamento sull'amministrazione Trump. È nel nostro interesse nazionale ricostruire i legami commerciali e di sicurezza con i nostri alleati in Europa", ha dichiarato.

Intanto, i parlamentari britannici sono pronti a discutere una petizione che chiede nuove elezioni generali e che è stata firmata da oltre tre milioni di persone. La petizione, che accusa il partito laburista di essere "tornato indietro sulle promesse" fatte prima delle elezioni di luglio, sarà discussa nella Westminster Hall questo pomeriggio alle 16.30 ora locale (17.30 italiane).

Michael Westwood, proprietario di tre pub nel Black Country, ha creato la petizione sul sito web del Parlamento lo scorso 20 novembre, e questa è diventata rapidamente virale tanto da venire rilanciata proprio da Musk sul suo profilo X.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica