"Una giornata storica". Arriva l'ok da Budapest: la Svezia entra a far parte della Nato

Il parlamento ungherese, l'ultimo a dover ancora dare il proprio assenso, ha ratificato la richiesta di ingresso nell'Alleanza del Paese scandinavo, divenuto il 32esimo membro. Plauso di Stoltemberg: "Saremo più forti e più sicuri"

"Una giornata storica". Arriva l'ok da Budapest: la Svezia entra a far parte della Nato
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La Nato si è ufficialmente allargata, includendo il 32esimo alleato. Il parlamento ungherese ha ratificato la richiesta della Svezia di aderire al Patto atlantico, dopo oltre 18 mesi di attesa. “Oggi è una giornata storica. I parlamenti di tutti gli Stati membri della Nato hanno votato a favore dell'adesione della Svezia. Siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità per la sicurezza Euro-Atlantica”, ha scritto su X il primo ministro di Stoccolma Ulf Kristersson.

Parole, queste, a cui ha fatto eco in un altro posto il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltemberg: “Accolgo con favore il voto del parlamento ungherese a favore della ratifica dell'adesione della Svezia alla Nato. Ora che tutti gli alleati hanno approvato, la Svezia diventerà il 32° alleato Nato. L’adesione della Svezia ci renderà tutti più forti e più sicuri. La nazione scandinava ha presentato domanda di adesione al blocco a guida Usa nel maggio del 2022, dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Una decisione, questa, presa anche dalla Finlandia, diventata il 31esimo membro della Nato nell’aprile del 2023.

L’esecutivo di Budapest aveva già presentato i protocolli per approvare l’ingresso della Svezia nell’Alleanza Atlantica due anni fa, ma la questione era rimasta in fase di stallo a causa dell’opposizione di deputati dei partiti di governo. Alla fine, il via libera è passato con 188 voti favorevoli e sei contrari. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva posto dei paletti all’ingresso di Stoccolma nella Nato, chiedendo allo Stato nordeuropeo maggiore durezza contro le organizzazioni curde ospiti nel Paese, una nuova legge sul terrorismo islamico e persino di sbloccare i colloqui per l’adesione di Ankara all’Unione europea. Un accordo tra le due nazioni è stato infine raggiunto nel luglio del 2023, rendendo dunque l’Ungheria l’ultimo membro dell’alleanza a non aver dato il suo assenso. Un passo fondamentale, questo, visto che l’ammissione di nuovi Stati nella Nato è subordinata all’approvazione unanime della richiesta da parte di tutti i membri.

Il blocco occidentale, dunque, si è ulteriormente rafforzato in una zona sensibile, data la vicinanza al confine con una Federazione russa percepita come un potenziale aggressore. Secondo diversi ministri e alti ufficiali, infatti, il presidente Vladimir Putin avrebbe intenzione di attaccare l’Alleanza atlantica nei prossimi dieci anni.

Per contrastare questa minaccia, sono state avanzate diverse proposte di potenziamento degli apparati militari e dell’industria della difesa, rese ancora più urgenti dalla convinzione di molti esponenti dei Paesi europei secondo cui una vittoria di Donald Trump a novembre comporterà uno sfilamento degli Stati Uniti dal Patto.

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