Orban a Kiev spinge per la tregua. Ma Zelensky avverte: "Serve pace giusta"

Il primo ministro ungherese si è recato nella capitale ucraina per la prima volta dall'inizio dell'invasione russa per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky e discutere sia della pace, sia delle relazioni tra i due Paesi

Orban a Kiev spinge per la tregua. Ma Zelensky avverte: "Serve pace giusta"
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Visita a sorpresa di Viktor Orban a Kiev. Martedì 2 luglio, il primo ministro ungherese è arrivato nella capitale ucraina per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022 e all’indomani dell’assunzione da parte del suo Paese della presidenza di turno dell’Unione europea. In programma, vi è un incontro con Volodymyr Zelensky.

Il tema principale dell'incontro sarà la possibilità di costruire la pace. Orban e Zelensky discuteranno anche delle questioni attuali delle relazioni bilaterali ungheresi-ucraine”, si legge in un breve comunicato dell’agenzia stampa Mti. Stando a quanto riportato dal Guardian, i piani di viaggio sarebbero stati messi a punto dopo lunghe trattative sulla questione della minoranza ucraina di lingua ungherese che vive nelle regioni occidentali del Paese invaso. "La precondizione per l'incontro era che la questione dei diritti di nazionalità fosse risolta. Nelle ultime settimane è stato raggiunto un accordo. Potranno annunciarlo come un successo", ha riferito una fonte informata a Budapest.

Durante il vertice, il presidente Zelensky ha detto a Orban che l'Ucraina ha bisogno di "una pace giusta". Inoltre, in conferenza stampa il leader di Kiev ha espresso il proprio apprezzamento per il fatto che la visita di Orban sia avvenuta subito dopo l'inizio della presidenza ungherese dell'Unione, affermando che "questa è una chiara indicazione delle nostre priorità europee comuni, di quanto sia importante portare una pace giusta in Ucraina". Inoltre, ha evidenziato il bisogno per il suo Paese del continuo sostegno europeo, soprattuto in materia di difesa, per continuare a combattere contro la Russia. Il primo ministro ungherese, invece, ha dichiarato di aver chiesto a Zelensky di "considerare se un rapido cessate il fuoco potrebbe accelerare i colloqui di pace", sottolineando che per lui una tregua nei combattimenti sarebbe a tempo indeterminato.

Su X, il presidente ucraino ha aggiunto che "oggi il primo ministro Viktor Orban ed io abbiamo discusso delle questioni fondamentali delle nostre relazioni di vicinato: commercio, cooperazione transfrontaliera, infrastrutture ed energia. Abbiamo parlato anche della sfera umanitaria, di tutto ciò che influisce sulla vita della nostra gente sia in Ucraina che in Ungheria", aggiungendo che il dialogo può costituire la base per un nuovo documento bilaterale tra i due Paesi, che regolerà tutte le relazioni e si baserà su "un approccio reciproco alle relazioni bilaterali tra Ucraina e Ungheria e consentirà ai nostri popoli di godere tutti i vantaggi dell'unità dell'Europa".

Non è mancato il commento della Russia. "Non ci aspettiamo nulla", ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. "È chiaro che l'Ungheria, che ha assunto la presidenza del Consiglio dell'Ue in questo periodo, deve ovviamente svolgere le sue funzioni. Quindi, in questo caso, penso che saranno i doveri nel contesto degli interessi di Bruxelles a prevalere, non gli interessi nazionali dell'Ungheria". Il diplomatico della Federazione ha anche sottolineato che Orban è un politico in grado di difendere "con grande fermezza gli interessi del suo Paese".

Sull'incontro tra Zelensky e Orban è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo cui il premier ungherese ha "fatto bene" a ribadire la posizione dell'Europa a sostegno dell'Ucraina. "È nel solco delle scelte dell'Ue perchè Orban in questo caso non rappresenta l'Ungheria ma rappresenta l'Unione europea.

Quindi, bene ha fatto a rispettare la volontà degli europei", ha commentato a margine dell'assemblea annuale dell'Ania. Il vicepremier ha anche sottlineato come, nonostante alcune perplessità, Budapest ha permesso al resto dell'Ue di procedere con le sanzioni e l'utilizzo degli extra profitti.

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