La campagna elettorale americana riparte con le scintille. Donald Trump attacca a testa bassa la sua sfidante Kamala Harris, dicendo che ''è molto peggio di lui'' (di Biden, ndr). E ribadisce un concetto già espresso decine di volte: "È una pazza terribile''. Concetto, questo, che non è nuovo. Del resto da anni la politica a stelle e strisce procede a colpi di psichiatrizzazione, con gli avversari che vengono bollati come pazzi, dementi, rimbambiti e chi più ne ha più ne metta.
In un comizio nel North Carolina Trump si dice sicuro che Harris ''distruggerà il nostro Paese molto presto'', ovviamente qualora dovesse essere eletta. È lei, l'ex procuratrice generale della California, la nuova avversaria da sconfiggere. E Trump non perde tempo, va subito all'attacco. Con i toni più duri che può.
Il tycoon non si fa perdere l'occasione di attaccare la Harris ancher per la sua assenza, al Senato, durante il discorso di ieri del primo ministro Benjamin Netanyahu: "È completamente contro il popolo ebraico - accusa - 'ed è scioccante, mi stupisce e non capisco come gli ebrei possano votare per i democratici dopo che vengono trattati in modo così irrispettoso e cattivo''.
L'affondo dell'ex presidente tocca anche il tema dell'aborto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.