I cittadini americani in Bielorussia sono invitati a lasciare al più presto il Paese, come comunica l'ambasciata a stelle e strisce a Minsk sul suo sito ufficiale. La motivazione è da individuare nel fatto che le continue chiusure di valichi da parte di Polonia e Lituania ai confini col Paese alleato di Vladimir Putin e della Russia stanno rendendo sempre più ridotte le vie di uscita oltre confine dallo Stato di Alexander Lukashenko.
Il governo lituano il 18 agosto ha chiuso due valichi di frontiera con la Bielorussia a Tverecius/Vidzy e Sumskas/Losha, mantenendone quattro in attività. La Polonia ha alzato la presenza militare al confine con la Bielorussia. Varsavia vuole "sigillare i confini" con Minsk, come ha dichiarato il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak, temendo una bomba migratoria usata come diversivo politico dalla Bielorussia. E anche la Lettonia ha allo studio la chiusura di parte delle frontiere.
Per questo motivo Washington teme che in caso di problema securitario in Bielorussia, di nuove proteste o di una possibile rivolta di militari o dei mercenari della Wagner gli Stati Uniti non siano in grado di fornire assistenza diretta ai cittadini americani residenti nel Paese. La Bielorussia è stata inserita ad aprile nella lista dei Paesi in cui non viaggiare, e dal febbraio 2022 dopo l'invasione russa dell'Ucraina i servizi consolari sono sospesi.
Il quadro che il governo Usa fa della situazione in Bielorussia è a tinte fosche: "Le autorità bielorusse hanno arrestato decine di migliaia di persone, tra cui cittadini statunitensi, per presunte affiliazioni con partiti di opposizione e presunta partecipazione a manifestazioni politiche. I cittadini statunitensi nelle vicinanze delle manifestazioni sono stati arrestati. Alcuni sono stati vittime di molestie e/o maltrattamenti da parte di funzionari bielorussi. Le autorità bielorusse hanno preso di mira individui associati a media indipendenti e stranieri". Un avviso agli operatori aerei (Notam) da circa un anno e mezzo vieta alle compagnie americane di sorvolare la Bielorussia.
L'invito a lasciare il Paese è dunque l'ultima di una serie di restrizioni dei rapporti tra il governo americano e quello di Alexander Lukashenko che mira a colpire il regime di Minsk nella sua principale vulnerabilità: la prospettiva di un accostamento tra la sua dimensione politica e quella del governo russo di Vladimir Putin, della cui invasione dell'Ucraina è ritenuto complice. Colpendo Lukashenko nella sua storica ambiguità che l'ha portato a trescare con Mosca ammiccando all'Occidente per ottenere sconti a sanzioni e restrizioni.
Oggi le ambigue manovre del gruppo Wagner nel Paese e le mosse sospette ai confini con la Nato mostrano agli occhi di Washington un gioco delle parti tra Russia e Bielorussia che rende, di fatto, Minsk complice dell'invasore dell'Ucraina. E dunque Paese da colpire con le medesime sanzioni che impattano sulla Russia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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