L'Australia dichiara la guerra del cricket ai Talebani

L'Australian Cricket Board, la federazione di Canberra, vuole che l'Afghanistan sia escluso dalle competizioni mondiali di cricket. Ma si rischia un assist ai Talebani

L'Australia dichiara la guerra del cricket ai Talebani

L'Australia vuole fermare i Talebani sul cricket e lanciare una "guerra" politica all'Emirato di Kabul. Il cricket in Afghanistan è sport nazionale e anche dopo la presa di Kabul da parte dei Talebani la nazionale del Paese ha continuato a giocare negli incontri internazionali.

La decisione di Canberra

A gennaio l'Australian Cricket Board, la federazione di Canberra, ha ritirato la squadra del Paese da una serie di incontri contro l'Afghanistan negli Emirati Arabi Uniti, una decisione dovuta alla scelta dei Talebani di comprimere a dicembre i diritti delle donne nel Paese riducendo le prospettive di accesso all'università e alle professioni. La mossa, lo ricordiamo, ha seguito di pochi mesi la decisione di marzo 2022 con cui i Talebani hanno deciso di impedire alle ragazze di tutto l'Afghanistan di tornare alle scuole secondarie dopo una sospensione della riapertura delle scuole in seguito alla fine della guerra civile nel 2021.

L'Asian Cricket Council ha subordinato all'estromissione delle ingerenze politiche dallo sport più popolare nel Paese la concessione di fondi all'Afghanistan. E l'Emirato, che da un lato ha vietato alle donne di praticare sport, dall'altro non ha minimamente toccato o condizionato la nazionale maschile.

Il rischio di fornire un assist ai Talebani

Il ritiro dell'Australia dalla sfida con la nazionale di Kabul è stata duramente contestata dall'Afghanistan Cricket Board (Acb) come "patetica" e paragonata a "un tentativo di entrare nel regno della politica e politicizzare lo sport". La squadra ha giocato di recente contro Irlanda e Zimbabwe un torneo triangolare di preparazione, una serie di cosiddetti test match. E su pressione dell'Australia l'International Cricket Council ha iniziato a pensare di sospendere definitivamente la federazione afghana. Ma molti dei giocatori, che si mantengono indipendenti dai Talebani, ammoniscono sul fatto che questa mossa potrebbe ulteriormente separare l'Afghanistan dal resto del mondo.

Rashid Khan, fuoriclasse afghano e giocatore degli Adelaide Strikers che militano nel campionato australiano di cricket, si è a sua volta schierato contro la scelta dell'Australia. Dichiarare la guerra del cricket rischia di isolare l'Afghanistan nell'unico contesto in cui i Talebani stanno rispettando i dettami di un'autorità internazionale di supervisione consci dell'importanza unificatrice del cricket nel Paese e potrebbe riportare indietro le lancette della storia anche sul fronte sportivo. Khan ha dichiarato al portale di informazione sul cricket della Espn che ""il cricket ha svolto un ruolo significativo nel promuovere l'unità e l'orgoglio nazionale in Afghanistan. Dopo anni di guerra e conflitti, il cricket ha contribuito a riunire le persone e fornire un senso di normalità al paese. È stata anche un'importante fonte di speranza e ispirazione per tutti gli afghani, in particolare per i giovani. Inoltre, il cricket è stato anche uno strumento importante per promuovere l'istruzione e lo sviluppo sociale nel paese".

A prescindere dai Talebani: quando a ottobre l'India organizzerà la Coppa del Mondo di Cricket, in cui l'Afghanistan è qualificato, in coincidenza col G20 di Nuova Delhi la presenza della squadra di Kabul potrebbe sensibilizzare notevolmente sulle tematiche del diritto interno all'Emirato.

Politicizzare lo sport a senso unico è sempre una minaccia. E sul cricket si rischia un regalo immenso ai Talebani: quello dell'impunità interna sullo sport più popolare nel Paese. Un problema complesso di cui non si intravede soluzione.

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