La crescita nei sondaggi nazionali di Alternative für Deutschland (AfD), tra il 19% e il 20% dietro alla Cdu-Csu, e la vittoria del partito di destra nelle elezioni locali nel distretto di Sonneberg, in Turingia, con il trionfo di Robert Sesselmann, agitano l'opinione pubblica tedesca ed europea. Gli esponenti di Spd e Linke parlano di "democrazia a rischio" e c'è chi si chiede se sia possibile e opportuno mettere al bando il partito della destra radicale tedesca.
Un'ipotesi choc che avrebbe inevitabilmente gravi ripercussioni, dato che non parliamo di un partitino che raccoglie l'1% ma di una formazione che, a dieci anni dalla fondazione, ha una sua storia e un suo elettorato fedele. Ad approfondire la possibilità di mettere al bando l'AfD è il German Institute for Human Rights (GIHR), che fa parte della rete europea delle istituzioni nazionali per i diritti umani ed è stato co-fondato dall'Unione europea stessa.
Lo studio: mettere al bando l'AfD
Quest'istituto è stato fondato nel marzo 2001 su raccomandazione del Parlamento federale tedesco (Deutscher Bundestag). L'Istituto fornisce informazioni sulla situazione dei diritti umani all'interno e all'esterno della Germania e a prevenire le violazioni e a contribuire alla promozione e alla protezione dei diritti umani stessi. Come riporta Euronews, pubblicato il 7 giugno, lo studio redatto dal German Institute for Human Rgihts afferma che l'AfD rappresenta un pericolo per l'ordine democratico per la Repubblica federale tedesca. Tale studio afferma infatti che l'AfD ha ormai raggiunto "un livello di pericolosità tale per l'ordine democratico da poter essere messo al bando dalla Corte Costituzionale Federale ai sensi dell'articolo 21 della Legge Fondamentale (GG)", la Costituzione tedesca.
Questo è il risultato del dossier, che ha esaminato i programmi e le dichiarazioni dei leader e dei funzionari eletti, valutando così una messa al bando del partito. Con questa analisi, l'Istituto dice di voler colmare una lacuna nel dibattito sociale e giuridico sull'AfD e "contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica sul pericolo rappresentato dall'AfD nella politica, nello Stato e nella società". Del resto, il partito è già stato "attenzionato" da parte delle autorità tedesche e dall'intelligence: l'anno scorso, infatti, un tribunale tedesco ha stabilito che il partito di estrema destra rappresenta una minaccia per la democrazia, consentendone il monitoraggio da parte dei servizi di sicurezza della Repubblica federale.
L'accusa: il partito minaccia la democrazia
Secondo il German Institute for Human Rights, infatti, Alternative für Deutschland rappresenta una minaccia per la democrazia tedesca. L'istituto accusa il partito di voler "abolire la garanzia della dignità umana sancita dall'articolo 1, paragrafo 1, della Costituzione". Inoltre, all'interno dell'AfD sta prendendo sempre più piede il percorso promosso da Björn Höcke, accusato - anche in passato - di presunte simpatie naziste. Il dossier spiega inoltre che il pericolo rappresentato dall'AfD può essere contrastato efficacemente solo se gli altri partiti a livello federale, statale e locale si distinguono chiaramente da Alternative für Deutschland.
La proposta di mettere al bando il partito, tuttavia, rischia di essere un vero e proprio boomerang per i proponenti, come spiega a Euronews la giornalista e ricercatrice Ivona Titz. "In questo momento, stanno raccogliendo molto sostegno su Telegram perché stanno radunando i loro sostenitori e si stanno dipingendo come un partito perseguitato all'interno di un sistema ingiusto che stanno combattendo dall'interno", ha detto a Euronews.
Insomma, trattasi di una proposta difficilmente percorribile che rischierebbe di rafforzare ulteriormente il partito dell'ultradestra tedesca e attirare nuove simpatie, ma che sta continuando a far discutere l'opinione pubblica del Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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